Dora Venezia - Intervista a Dora Venezia

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Genereaudiointervista
Cronologia1991 giu. 01 - 1991 giu. 31
Persone

Venezia, Dora

Venezia, Elia

Morais, Amalia

Credits

(intervistatore) Picciotto, Liliana

Abstract

L'intervista è stata registrata a Genova.

Dora Venezia nacque il 17 luglio 1925 a Samsun, in Turchia, da Elia Venezia e Amalia Morais. Ebbe due sorelle ed un fratello. I genitori, italiani, emigrarono in Turchia per motivi di lavoro: il padre, infatti, gestiva una società commerciale. Dopo il fallimento dell'attività paterna, la famiglia fece ritorno in Italia, a Genova, nel marzo 1939. Durante questo periodo i Venezia cercarono di mantenersi in clandestinità per evitare la deportazione. Tuttavia il 22 giugno 1944 Dora venne arrestata insieme ai genitori, al fratello ed alla sorella minore presso l'abitazione di famiglia. La sorella maggiore scampò alla retata poichè abitava da parenti cattolici. I Venezia furono separati per sesso e rinchiusi nel carcere di Marassi. Qui Dora venne imprigionata in una cella con la madre e la sorellina. Dopo circa quindici giorni si riunì al padre ed al fratello per essere caricata sul vagone bestiame di un convoglio diretto al campo di concentramento di Fossoli di Carpi. La famiglia rimase nel campo per un mese circa e venne poi deportata in treno a Birkenau. Il viaggio durò otto giorni durante i quali Dora assistette all'omicidio, compiuto dalle SS., di un uomo per avere insistito nella richiesta di scendere dal vagone per ragioni personali. All'arrivo a Birkenau Dora fu separata dai familiari, superò la selezione e venne condotta con violenza alla baracca dell'immatricolazione. Qui venne spogliata, rasata, lavata e le venne assegnato il numero di matricola 8501. All'interno del campo ritrovò la sorellina con cui condivise parte dell'internamento per poi essere separate. Incontrò anche il fratello durante un cambio turno ma non riuscì a parlargli. Non rivide mai i genitori. Nel marzo 1945 venne evacuata dal campo e trasferita a Ravensbruck ed in seguito a Berger-Belsen. Liberata (1), fu l'unica superstite della propria famiglia.

Note(1) La data della liberazione non viene comunicata.

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