Enrica Jona - Intervista a Enrica Jona

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Generevideointervista
Cronologia1995 giu. 23
Persone

Jona, Enrica

Jona, Ezechia Leopoldo

Levi, Olga

Credits

(intervistatore) Picciotto, Liliana (intervistatore) Pezzetti Marcello

(committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC

Luoghi Asti Milano Pavia Torino Alessandria Auschwitz Birkenau Trino
Abstract

L'intervista a Enrica Jona, presente la sorella Elda, è stata realizzata il 23/06/1995, nella loro abitazione di Asti da Liliana Picciotto e Marcello Pezzetti nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (v. scheda relativa). Enrica Jona nasce ad Asti l'11 febbraio 1910, figlia di Leopoldo Jona e Olga Levi. In famiglia oltreai genitori ci sono i fratelli Donato e Lino e le sorelle Elda e Laura. Il padre Leopoldo Jona è rappresentante di alcune fabbriche di stoffe nel Biellese e in Toscana. Le sorelle Jona mostrano alcune fotografie di famiglia raccontando aneddoti precedenti alla guerra riguardanti i loro parenti. Enrica Jona frequenta fino alla terza elementare la scuola ebraica e continua gli studi nella scuola pubblica fino a conseguire la laurea. A partire dal 1938, con la promulgazione delle leggi razziali, le condizioni economiche della famiglia si aggravano. Enrica perde il posto (di ruolo) di insegnante. Il fratello Donato, avvocato, non trova un lavoro adeguato. La sorella Laura si diploma come privatista e trova un impiego che non durerà a lungo. Nel 1939 al fratello Lino (Achille Lino), primo ebreo italiano a vincere il concorso per entrare al Collegio Ghisleri di Pavia, viene tolta la borsa di studio. L'intervista prosegue con un lungo e affettuoso ricordo di Lino, ragazzo di grande intelligenza e capacità, impegnato in molte attività intellettuali, che muore precocemente nel dicembre del 1942. Tra il 1940 e il 1942 la città di Asti ospita molti sfollati e profughi dalla Jugoslavia. La famiglia Jona entrerà in contatto con alcuni di loro grazie a Lino. Enrica e Elda Jona sono arrestate una prima volta il 2 dicembre 1943, mentre Laura, affetta da morbillo e la madre eviteranno la reclusione. Resteranno fino a gennaio 1944 nel seminario vescovile di Asti. La famiglia subisce il secondo arresto il 24 maggio 1944. I genitori, inizialmente rilasciati a causa delle gravi condizioni fisiche del padre, saranno arrestati e poi deportati nei giorni seguenti. Elda e Laura riusciranno a fuggire dal terrazzo scalvalcando il muro di recinzione e si salveranno con l'aiuto di amici. Enrica viene trasferita al carcere Le Nuove di Torino e poi a Fossoli. Il 26 giugno 1944 viene deportata ad Auschwitz. Descrive l'arrivo al campo, la prima selezione e l'immatricolazione. Per mesi le sono assegnati inutili e faticosi lavori, che la costringono ad essere ricoverata nell'infermeria per pochi giorni. Nel campo ritrova alcune amiche torinesi.

 

 

 

Indice dei contenuti

1 Fotografie di famiglia

2 Educazione religiosa

3 Conseguenze dell'applicazione delle leggi razziali

4 Ricordo di Achille Lino Jona

5 1940-1942: gli sfollati e i profughi ad Asti

7 Il lavoro precettato

6 Il primo arresto: il Seminario vescovile di Asti

7 Secondo arresto: la fuga delle sorelle e il destino dei genitori

8 Il carcere Le Nuove di Torino

9 Fossoli

10 Auschwitz-Birkenau: arrivo, selezione, il lavoro, le compagne di prigionia,

7 Richiesta di indennizzo

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