| tipologia |
comitato di liberazione nazionale/corpo militare della Resistenza |
| descrizione |
I Gruppi di azione patriottica (GAP) sono piccoli nuclei partigiani, costituiti dal comando generale delle Brigate Garibaldi, che non contano più di quattro componenti compresi comandante e vicecomandante; tre GAP costituiscono un distaccamento. I gappisti, impiegati in azioni di guerriglia urbana, conducono spesso una doppia vita svolgendo un lavoro ordinario per camuffare l'attività clandestina; infatti il loro compito è tra i più pericolosi ed eticamente complessi della Resistenza al punto tale che gli appartenenti ai gruppi sono i più colpiti dalla repressione nazifascista. I GAP agiscono nelle principali città italiane compiendo azioni che restano tra le più importanti dell'intera Resistenza, come la liberazione di detenuti politici e alcune fondamentali azioni di guerra; realizzano attentati a sedi nemiche, installazioni, impianti e reti di comunicazione, nonchè uccisioni di ufficiali tedeschi, della RSI, e di dirigenti periferici o nazionali del Partito fascista repubblicano.I gappisti attaccano sempre mezzi e uomini del nemico, non fanno mai esplodere vetture ferroviarie o autobus carichi di civili; l'unico delitto terroristico compiuto dai GAP è l'eccidio di Porzûs del 7-18 febbraio 1945, mentre l'azione di via Rasella del 23 marzo 1944 è considerata storiograficamente e giuridicamente – con sentenza della Corte di Cassazione del 23 febbraio 1999 – una legittima azione di guerra, pertanto non perseguibile, nè archiviabile per amnistia. Con la costituzione del CVL, i GAP divengono reparti militari facenti parte a tutti gli effetti dell'allora regio esercito italiano, impegnati in legittime azioni di guerra. |
| fonti |
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