Donati, Angelo Mordechai

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Informazioni biografiche

data di nascita: 03/02/1885

luogo di nascita: Modena

data di morte: 30/12/1960

luogo di morte: Parigi

figlio/figlia di: Donati, Salvatore - Leblis, Rosina

fratello/sorella di: Donati, Federico - Donati, Mandolino - Donati, Benvenuto - Donati, Amedeo - Donati, Angelo Mordechai - Donati, Lazzaro - Donati, Nino - Donati, Marianna

biografia

Nato a Modena nel 1885, Angelo Donati conseguì prima il diploma di ragioniere, quindi la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Modena. Si iscrisse come avvocato al Foro di Milano ma non esercitò mai la professione. Nel 1915 partì per il fronte e combattè con il grado di capitano di fanteria. Nel 1916 venne inviato in Francia come capitano della Missione Militare Italiana per l'Aviazione con compiti di collegamento tra l'esercito italiano e quello francese. Al termine della guerra Donati rimase a Parigi dove partecipò al fianco di Chaim Weizmann ai lavori della Conferenza di Pace. Sempre a Parigi, entrò con successo nel mondo della finanza come amministratore di società sia italiane che francesi - dalla Banca italo-francese di Credito, agli stabiliment Felix-Potin, alle cristallerie Christophle, agli stabilimenti Delman, Dinamite Nobel, Rinascente. Dal 1925 al 1932 fu Console Generale della Repubblica di San Marino. Nel 1935 su proposta dell'ambasciatore italiano, venne nominato presidente della Camera di Commercio di Parigi, ma nel 1939, a causa delle leggi antiebraiche emanate in Italia, fu costretto a lasciare tale carica. Nel 1940, prima dell'ingresso delle truppe tedesche a Parigi, Donati lasciò la città e si rifugiò a Nizza dove lavorò come direttore della Banca Franco-Italiana. Con l'ingresso delle truppe italiane a Nizza, nel novembre del 1942, Donati si spese per la protezione e il salvataggio degli ebrei lì residenti, procurando documenti, lasciapassare e discutendo con i membri del Comitato Dubouchage e il rabbino Saltiel, sui provvedimenti da prendere per proteggere gli ebrei nei Dipartimenti occupati. Riuscì così a far allontanare da Nizza più di 2500 ebrei, trasferiti nelle zone di residenza forzata di St. Martin de Vésubie o della Savoia. Agli inizi del 1943 mise a punto anche un piano per far trasferire migliaia di ebrei dal sud della Francia alla Palestina, contando per questo sul sostegno delle autorità italiane, di quelle Vaticane, inglesi e americane. L'armistizio dell'8 settembre 1943 fece saltare il piano. Donati, che nel frattempo si era recato a Roma per trattare col Vaticano, si rifugiò a Firenze, dove rimase nascosto per tre mesi; dopodichè riuscì a fuggire in Svizzera dove collaborò con la Croce Rossa a favore dei correligionari.
Alla fine della Guerra il Governo italiano invitò Donati a rientrare in Francia nominandolo Delegato generale aggiunto della Croce Rossa Italiana. Da Parigi condusse anche le trattative con il governo francese per l'assistenza e la liberazione dei prigionieri e degli internati civili italiani. Dal 1948 riprese l'attività diplomatica nella Repubblica di San Marino, questa volta come Incaricato d'affari a Parigi e poi dal 1953 come Ministro Plenipotenziario.
Morì a Parigi il 30 dicembre del 1960; fu sepolto nel cimitero ebraico di Modena.

Il 6 novembre 1962 viene inaugurata alla sua memoria dal Keren Kayemeth Leisrael una Foresta sulle colline di Segev, nella regione di Yodfat in Alta Galilea.

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