La raccolta di fotografie donate alla Fondazione CDEC da
Anna Maria Levi, sorella di Primo Levi, racconta di una dimensione familiare, intima e quotidiana della vita di Anna Maria e Primo Levi, attraverso scatti fotografici nella maggior parte dei casi inediti.
Il corpus è costituito da
59 fotografie, donate al CDEC da Anna Maria Levi in due momenti distinti: un primo gruppo è stato consegnato personalmente a Liliana Picciotto nel dicembre 2009 in occasione dell'intervista per il progetto "Memoria della Salvezza"; mentre un secondo insieme di fototipi è stato donato, sempre a Liliana Picciotto, nel gennaio 2011.
Le 20 stampe fotografiche appartenenti al primo gruppo furono consegnate dalla donatrice solo in copia digitale, mentre quelle del secondo gruppo sono state donate in originale. Si tratta di 39 fototipi, per lo più stampe alla gelatina sali d'argento di piccolo formato, che documentano soprattutto
l'infanzia dei fratelli Levi nella seconda metà degli anni Venti.
In alcuni casi sul verso dei supporti sono presenti brevi annotazioni manoscritte che permettono di datare e individuare il luogo dello scatto fotografico.
L'arco cronologico abbraccia un periodo che va dal 1890, data presunta del ritratto di
Salvatore e Fortunata Luzzati, bisnonni materni di Primo e Anna Maria Levi, al 1993, anno del ritratto di Anna Maria Levi in Zimet Halevy, eseguito a Los Angeles.
Il fondo fotografico che è stato creato per dare unità a questo insieme di fotografie sparse - tenute insieme dalla donatrice nella tipica "scatola delle foto di famiglia" - si rivela oggi come un prezioso racconto domestico che ci permette di ricostruire la crescita di Anna Maria e Primo Levi, dall'infanzia alla fanciullezza, dalla adolescenza all'età adulta, fino ai tragici eventi che sconvolsero le loro esistenze, sottolineando peraltro lo stretto legame che li ha uniti sin dalla tenera età.
Particolarmente suggestivi per la loro immediatezza sono i ritratti infantili dei fratelli durante
le vacanze al mare a Spotorno oppure i soggiorni nel fondaco del nonno a
Piossasco o a
Torre Pellice, fatti di giochi e di gite all'aria aperta.
Di particolare interesse inoltre sono le testimonianze fotografiche riprese nella tenuta
"Il Saccarello" sulla collina di Superga vicino a Torino, dove troviamo anche
Franco Tedeschi, allora fidanzato di Anna Maria, che condivise con Primo Levi l'esperienza della deportazione.
Il racconto continua con scatti che documentano la ripresa della vita familiare dopo il 1945.
L'insieme delle fotografie, in cui ritroviamo foto di gruppo, momenti di vita quotidiana, ritratti singoli, quali quelli del padre l'ingegnere
Cesare Levi e della madre
Ester Luzzati, è interessante proprio perché nell'unicità dei soggetti rappresentati, mostra un "comune" album di famiglia.