Genere | audiointervista |
Cronologia | 1991 dic. 12 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Picciotto, Liliana |
Abstract | L'intervista è stata registrata a Milano. Renata Schek Caminada nacque a Milano il 30 giugno 1921 da Eugenia Cuzzeri e Antonio Caminada. Ebbe quattro sorelle maggiori (Amelia, Elisa, Micaela, Gioconda) e due fratelli maggiori (Giuseppe, Arturo). Visse a Milano inizialmente solo con la madre in seguito anche con il fratello Arturo, allontanato dalla marina, nella quale si era arruolato, a seguito delle leggi razziali. Nel febbraio del 1942 Renata abbandonò insieme alla madre ed al fratello la casa di Milano per sfuggire ai bombardamenti e si rifugiò ad Intra. Durante questo periodo i tre si spostarono spesso da Intra a Milano, talvolta uniti e talvolta separati, alloggiando di volta in volta presso parenti e conoscenti. Nel 1944 la madre ed Arturo vennero arrestati a Milano dalla polizia italiana presso la casa della sorella Amelia e del marito Emanuele Fassero, non ebreo. Vennero in seguito deportati in Germania. Renata, nel frattempo, si era stabilita a casa della sorella Micaela e qui venne arrestata con quest'ultima il 15 aprile 1945. Le due vennero imprigionate a San Vittore. Nel carcere, Renata venne più volte interrogata sia dalla polizia italiana sia dalle SS. sulla posizione dei fratelli e delle sorelle ancora in libertà; al rifiuto di collaborare venne portata in una cella di isolamento e nutrita con pane ed acqua. Il 26 aprile 1945 il carcere venne liberato dalle brigate partigiane e Renata, una volta libera, si sistemò presso un'amica. Nei mesi seguenti incontrò il futuro marito, un ebreo arruolatosi volontario nell'esercito inglese. Lo sposò il 24 febbraio 1946 e nell'ottobre dello stesso anno si trasferirono in Israele. Fece ritorno in Italia nel 1949, per poi raggiungere di nuovo Israele nel 1950. Rimpatriò e si stabilì definitivamente a Milano nel 1953. |