Genere | audiointervista |
Cronologia | 1988 feb. 24 - 1993 feb. 11 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Picciotto, Liliana |
Abstract | L'intervista è stata registrata a Lugano. Alexander Kroo nacque il 6 agosto 1923 a Budapest, figlio di Luigi e Nelly Vamos. Aveva un fratello, Giuseppe, maggiore di 4 anni. Nel 1927 i Kroo si trasferirono a Fiume. Il padre era farmacista. Nel 1943, dopo l'occupazione tedesca, Alexander riuscì ad ottenere un visto per andare a trovare il fratello, universitario a Bologna. Con la madre, cercò invano di convincere il padre a fuggire a Bologna: fu invece Giuseppe a tornare a Fiume. Luigi Kroo si fece fare un documento di protezione dal suo amico console ungherese. Il 27 marzo 1944 Alexander, il padre, il fratello e la nonna materna Elisabetta furono arrestati in casa da SS. Il nonno era ricoverato all'ospedale; la madre era uscita a fare la spesa: rientrò ma fu avvisata fortunosamente da Alexander e si nascose in soffitta. In seguito il nonno e la madre furono aiutati dagli amici tra cui il signor Piacentini ma furono poi arrestati al confine svizzero essendo stati traditi dalle guide e furono deportati prima a Bergen Belsen, poi ad Auschwitz. Alexander, il padre ed il fratello furono portati a Suak nella casa Wortmann, poi in pulmann a Trieste, prima al carcere del Corone, poi alla Risiera di San Sabba. Arrivarono ad Auschwitz alla fine di aprile o inizio di maggio 1944. Nell'autunno del 1944 Alexander Kroo fu trasferito in treno e poi a piedi a Struthof. Colpito da tifo, fu portato a Weichingen, dove fu liberato dai francesi. Tornato in Italia, venne a sapere che sua madre era sopravvissuta e la ritrovò a Trieste. Alexander e la madre furono gli unici sopravvissuti della loro famiglia. |