Genere | audiointervista |
Cronologia | 1991 nov. 09 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Colombo, Gigliola |
Abstract |
L'intervista è stata registrata a Magenta. Dino Molho nacque a Milano il 1 ottobre 1929; il padre Salomone era di Salonicco (Grecia), la madre era una Bassano di Livorno. Aveva una sorella maggiore. Il padre venne in Italia da giovane, seguito dalla famiglia nel 1911. Erano cittadini turchi, poiché Salonicco era in quel momento sotto amministrazione turca. Nel 1912 il nonno Isacco Molho acquistò con gli amici milanesi Nahmias un'azienda a Magenta (Milano) che fu poi ereditata da Salomone e dal fratello Samuele. Nel frattempo Salonicco divenne greca, ed i Molho optarono per la cittadinanza greca: allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale oltre ad essere ebrei si ritrovarono anche sudditi di una potenza nemica. L'azienda fu sequestrata: continuò a lavorare con molte limitazioni. Nel dicembre 1942 i Molho lasciarono la casa di Milano e sfollarono a Magenta. Dopo l'ordine di arresto degli ebrei del 30 novembre 1943 i 4 Molho e lo zio Samuele si rifugiarono in una cascina presso contadini che conoscevano alcuni loro dipendenti. I nonni restarono in casa con un certificato del maresciallo dei carabinier che li dichiarava intrasportabili. Alla fine di gennaio del 1944 i Molho dovettero lasciare la cascina e tornarono a Magenta di notte. Il portinaio ed un gruppo di dipendenti dei Molho, che erano imparentati tra loro, ricavarono nel magazzino della ditta un piccolo alloggio segreto, completo di acqua, luce, stufa, radio e allarme luminoso azionabile da parte del portiere. Dino, i genitori e la sorella vi rimasero dal febbraio 1944 al 28 aprile 1945. I lontani parenti Leone Molho, Rachel Saltiel in Molho e il figlio Dario furono deportati e morirono nella Shoà. |