Trevi, Giacomo

Trevi, Ildebrando

Forlì, Gaggia

Giacomo Trevi nato a Ferrara il 9 settembre 1916 da Ildebrando Trevi e da Gaggia Forlì aveva un fratello e due sorelle.  Di famiglia ebraica non molto religiosa, aveva contatti con la comunità ebraica della città. Come il padre, antifascista dalla nascita, lo stesso Giacomo Trevi si ribellò alle leggi razziali. Ricorda l'episodio, presso il Teatro Verdi di Ferrara, che lo portò all'arresto alla fine del 1939:  un gruppo di antifascisti, arrestato per aver pubblicizzato canti e manifesti antifascisti, fece il suo nome. Giacomo Trevi rimase in prigione a Ferrara in isolamento per circa due mesi accusato di combutta. Non avendo sospetti maggiori, lo lasciarono andare; ma il 22 giugno 1940 fu preso e con altri ebrei, portato in carcere prima a Campagna di Salerno, dopo un mese a Gioia del Colle, quindi a Isola del Gran Sasso, poi alle isole Tremiti per punizione dove rimase per circa un anno, quindi a Urbisaglia. Nei luoghi di confino vide pochi ebrei stanieri, erano per lo più ebrei italiani. Dopo Urbisaglia andò a Firenze, dove i genitori si erano trasferiti; qui all'arrivo dei tedeschi fece sfollare i suoi in provincia di Pistoia - risiedettero in un appartamento in affitto - mentre Giacomo Trevi scappò con il fratello in Val di Chiana, dove per vivere facevano gli assicuratori sotto falsa identità. Dopo alcuni mesi il padre fu arrestato da un maresciallo dei carabinieri e la madre fu portata via.