Genere | videointervista |
Cronologia | 1995 nov. 20 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Picciotto, Liliana (committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC |
Luoghi | Milano Smirne Johannesburg Egitto Parigi Firenze Fiesole (FI) Brennero (BZ) Bergen Belsen Istanbul Fredericia Helsingoer Goteborg Liverpool |
Abstract | Intervista realizzata il 20 novembre 1995 a Milano da Liliana Picciotto Fargion, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (vedi scheda relativa) Lina Jaffé nasce a Smirne il 23 settembre 1902 da Isacco Ventura e Regina Hassael. A Smirne frequenta e si diploma al Collegio Americano, poi con la famiglia si trasferisce in Egitto, in Francia e infine a Milano. Nel frattempo si è sposata e il marito, Elia Jaffé, nel capoluogo lombardo si occupa di tappeti. Viene arrestata due volte dai fascisti, e la seconda volta rinchiusa nel carcere di San Vittore, dov'è rinchiuso anche il generale Della Rovere. Lei e il marito, che nel frattempo hanno avuto un bambino che sono riusciti ad affdare alla famiglia Gander, vengono deportati a Bergen-Belsen dove lei è costretta a cucirsi la stella sul vestito. Portati via da Bergen-Belsen, mentre l'esercito tedesco comincia a vacillare, vengono condotti in Danimarca e poi a Goteborg, Liverpool e Lisbona. In quest'ultima città incontra un operatore della Croce Rossa che era un vicino di casa degli anni della gioventù. La peregrinazione riprende e la riporta in Turchia, a Istanbul, dove riceve una foto del figlio Solli, che dimostra come sia cresciuto bene e con il quale comunque si riunisce poco dopo. Oggi Lina vive a Milano ed è nonna di Patrizia. |
Indice dei contenuti |
1 Il Collegio Americano 2 Egitto, Francia e Milano 3 I due arresti 4 Il generale della Rovere 5 Il figlio affidato ai Gander 6 Bergen-Belsen 7 Una lunga peregrinazione 8 Il ritorno del figlio 9 Nonna a Milano |