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| data | 1996 gen. 10 |
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L'intervista è stata realizzata ad Ashdod (Israele) il 10 gennaio 1996 da Liliana Picciotto, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia". Rachele Cohen nasce a Rodi il 13 settembre 1918 da Giuseppe Cohen e Diamante Haim. Ha una sorella e un fratello: Anna e Moshè. Vivono nel quartiere ebraico. Il padre inizia come commerciante all'ingrosso di generi alimentari, sarà poi direttore della società Icaro, Presidente della comunità israelitica di Rodi e infine, durante l'occupazione tedesca, direttore della scuola ebraica. Rachele frequenta per otto anni la scuola, ma nel 1938, a causa della promulgazione delle leggi razziali, non potrà portare avanti gli studi magistrali. Nel luglio del 1944 sono arrestati dai tedeschi. Rachele è imbarcata sul piroscafo per il Pireo insieme al padre, la madre, il fratello, la sorella e una zia. Arrivati ad Atene sono condotti al campo di transito di Haidari. Passato qualche giorno tutta la famiglia sarà deportata ad Auschwitz. All'arrivo lei e la sorella Anna sono avviate al campo come 'abili al lavoro', mentre il resto della famiglia subirà una sorte diversa. Due mesi dopo Anna e Rachele subiscono un primo trasferimento a Landsberg e un secondo al campo di Dachau. In pochi giorni saranno liberate dall'esercito americano. Rachele è immediatamente ricoverata in ospedale perchè gravemente malata di tifo. Dopo la guarigione raggiunge a Milano un cugino che le offre un alloggio. Decide di raggiungere la sorella in Rhodesia, ma non potendo entrare nel paese a causa di una guerra, ripiega per il Congo belga. Rachele vivrà in Africa con il marito per qualche anno ed emigreranno definitivamente in Israele. |
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