livello | fondo |
data/e | 1909 - 1991 |
consistenza | buste 29 |
fascicoli 158 | |
album 1 | |
ambiti e contenuto | Il fondo raccoglie la documentazione che testimonia l'attività di Emilio Canarutto su vari fronti. Nel campo del commercio ha incarichi presso varie società tra cui "Cementi Isonzo", "Montecatini Terme", "Italcementi" in qualità di esperto del settore esportazione; si conservano a tal proposito nella serie archivistica "Attività professionale" i certificati di servizio (cfr. b. 13, fasc. 60) e il curriculum vitae (b. 13, fasc. 62), lo studio del quale, ha permesso la ricostruzione della carriera lavorativa di Emilio Canarutto. Nella serie archivistica "Certificati, attesati, tessere" è possibile, invece, ricostruire il suo percorso di studi e l'adesione a diverse federazioni. Nel campo dell'ebraismo italiano è stato segretario delle scuole di via eupili (cfr. b. 15, fasc. 70), ha prestato soccorso ai profughi nella vicina confederazione Svizzera, dove si era rifugiato nel 1943 (2). Di significativa importanza sono le relazioni sull'opera di salvataggio (cfr. serie archivistica "Relazioni Hans" per una descrizione più dettagliata) e anche l'unità "Associazione svizzera per l'aiuto ai rifugiati civili" (b. 25, fasc. 137) con i questionari compilati dagli ebrei rifugiati e l'elenco dei salvati. Negli anni '70 è stato consigliere dell'ORT. Il fondo è ricco anche di una corrispondenza di carattere privato e familiare con la moglie Gina Pincherli, i genitori Ettore Canarutto ed Estella Jarach, il fratello Guglielmo, conservata nella serie archivistica "Famiglia", (bb. 7-10, fascc. 27-40), insieme ad un albero genealogico e al fascicolo "In ricordo di Emilio" contenente necrologi, condoglianze e telegrammi, fonti documentarie importanti che hanno permesso di conoscere la data di morte di Emilio Canarutto, finora sconosciuta. Singolare, infine, il fascicolo "Accordeon", contenente una copia del brevetto dei miglioramenti apportati nella costruzione della fisarmonica da parte di Umberto Razzaboni (b. 10, fasc. 42). |
modalità di acquisizione | Una parte di documentazione è stata donata da Emilio Ernesto Canarutto tra il 1971 e il 1974 e un'altra parte è stata ritirata da Liliana Picciotto presso l'abitazione di Gina Pincherle il 6 dicembre 1984, come si evince da una lettera del CDEC a lei indirizzata e scritta dall'allora coordinatore Michele Sarfatti (cfr. b. 1, "A corredo del fondo"). |
storia istituzionale/amministrativa | Emilio Ernesto Canarutto nasce a Trieste il 26 aprile 1906. Dopo aver frequentato la scuola di lingua tedesca, nel 1923 ottiene il diploma di maturità al liceo scientifico, sezione fisico-matematica; frequenta poi il biennio fisico-matematico presso la Regia scuola di ingegneria di Torino. Al termine, compie quattro anni di studi presso l'Università commerciale di Trieste. Nel 1926 viene assunto alle dipendenze della "Cementi Isonzo" di Trieste in qualità di capo ufficio vendite Italia ed estero, dove rimane sino al 1931, quando viene assunto presso la sede centrale di Bergamo della società "Italcementi". Con la qualifica di dirigente dell'ufficio esportazione e con incarichi di ispettore all'estero, riesce a costituire nuove agenzie in quasi tutti i paesi del Mediterraneo che visita. Nell'estate del 1935 si sposa in prime nozze con Delia Aumaitre; il matrimonio viene annullato con sentenza del tribunale civile e penale della Repubblica di San Marino emessa il 20 agosto 1949. Nel 1938 è chiamato dalla società "Montecatini" per l'industria mineraria e chimica presso la sede centrale di Milano. Allontanato nel 1939 per motivi razziali dalla stessa società, Emilio Canarutto collabora con il professor Joseph Colombo nelle scuole di via Eupili di Milano per tutto il periodo della persecuzione antiebraica assumendo l'incarico di segreteria per tutti i corsi allora istituiti, compresi quelli universitari. Di tale attività ci sono larghe testimonianze ed in particolare un opuscolo sulla scuola ebraica di Milano (cfr. b. 15, fasc. 70) con uno scritto di Eugenio Levi. Il 22 novembre 1943 si rifugia in Svizzera assumendo le funzioni di collegamento tra il Dipartimento federale di Giustizia e Polizia e le organizzazioni assistenziali di Zurigo; presta segretamente la sua opera alla DELASEM, diventata clandestina durante l'occupazione tedesca in Italia. Nel 1945 è autorizzato dal Comitato di Liberazione nazionale dell'alta Italia (CLNAI) al rimpatrio in Italia (cfr. b. 13, fasc. 63). Al ritorno, con Federico Jarach e Bruno Servi, è tra i fondatori di una cooperativa ebraica (cfr. b. 13, fasc. 65) nata per sovvenzionare i reduci e i superstiti affinché riprendessero le loro attività economiche. E' inoltre revisore dei conti del pensionato per studenti, aperto in via Ippolito Nievo, e dell'Unione delle comunità israelitiche italiane per più anni; consigliere della ORT per trent'anni. Nella vita privata, si sposa in seconde nozze con Gina Pincherle il 26 novembre 1950, circa un mese dopo la morte della madre Estella Jarach. Nel 1956 assume l'incarico di direttore commerciale presso la "Ceramiche Piccinelli" spa, che lascia il 31 agosto 1957 a seguito del trasferimento della sede da Milano a Mozzate. Esperto di pratica commerciale, sviluppo e propaganda, marketing, organizzazione di uffici e agenzie, ha seguito con particolare interesse la situazione generale conseguente all'entrata in vigore del mercato comune europeo. Negli anni 70 Canarutto si dedica alla redazione di una memoria in forma di relazioni mensili sull'opera di salvataggio compiuta in Svizzera dal 1944 al 1945 stese a seguito di accordi con l'amico Ernst Knabenhans, detto Hans (1). Emilio Canarutto muore a Milano il 23 ottobre 1978. |
storia archivistica | Il fondo è stato rinvenuto in uno stato di parziale ordine e già organizzato in fascicoli; gli stessi sono stati mantenuti riportando tra virgolette il titolo originale dell'unità archivistica descritta. La Fondazione CDEC ha provveduto al riordino delle carte e alla redazione dell'inventario storico dell'intero fondo che si compone di circa 19719 carte, raccolte in 158 fascicoli e 168 fotografie, alcune delle quali riunite in un album fotografico (cfr. b. 30, fasc. 159). Tutta la documentazione inventariata ai sensi dell'articolo 13, commi a) e b) del D. Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, in originale e in buono stato di conservazione, è stata completamente ricondizionata al fine di garantirne la consultabilità per fini storici. |
criteri di ordinamento |
Trattandosi di un fondo personale privo di segnature archivistiche si è deciso di adottare un ordinamento per argomento ricostruendo i fascicoli in relazione ai temi trattati e alla cronologia delle carte allo scopo di dar luce, attraverso la documentazione qui conservata e riordinata, alla biografia personale di Emilio Canarutto. Le serie archivistiche individuate sono: "Certificati, attestati, tessere", "Quotidiani e opuscoli", "Corrispondenza", "Famiglia", "Sulla Shoah", "Associazioni ebraiche", "Carriera professionale", "Varie", "Comunità ebraica di Milano", "Assistenza agli ebrei in Svizzera", "Organizzazione rieducazione tecnica (ORT)", Album fotografico. Di ciascuna di esse sono stati compilati i campi relativi agli estremi cronologici, alla consistenza e ai contenuti per meglio esplicitare la tipologia di documentazione in esse raccolta. |
bibliografia |
L'attività assistenziale di Raffaele Cantoni durante l'esilio svizzero (1943-1945) , Liliana Picciotto , edito in «La Rassegna mensile di Israel, settembre-dicembre 2008, vol. 74, n. 3» , 161-170 , 2008 , Unione delle Comunità Ebraiche Italiane La ricostruzione dell'archivio virtuale della DELASEM , Klaus Voigt , edito in «La Rassegna mensile di Israel, n. 2, tomo II» , 395-413 , 2003 Una vita per l'ebraismo italiano. Ricordo di Emilio Canarutto , Alda Perugia , edito in «Bollettino della comunità israelitica di Milano» , pag. 7 , Milano , dicembre 1978 La scuola ebraica di Milano. Lineamenti di storia e di vita , 71 , 1955 |
note | (1) Per la dimestichezza con la lingua tedesca, Canarutto aveva usufruito della fortunata relazione con il diplomatico dell'ambasciata svizzera, Ernst Knabehans, che era riuscito a liberare molti ebrei (195 per la precisione) già razziati e rinchiusi a San Vittore. (2) Emilio Canarutto, dopo aver ottenuto l'autorizzazione dal governo svizzero, ha creato con Lelio Vittorio Valobra, Paolo Malvano e l'avvocato Giuseppe Ottolenghi, essi stessi profughi a Zurigo, un centro di assistenza. |
Livello inferiore |
Certificati, attestati e tessere Quotidiani e opuscoli Corrispondenza Famiglia Varie Associazioni ebraiche ed enti Carriera professionale Comunità ebraica di Milano Assistenza agli ebrei in Svizzera Organizzazione Rieducazione Tecnica (ORT) Album fotografico |