Neppi Modona, Lionella

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Informazioni biografiche

data di nascita: 16/02/1931

luogo di nascita: Firenze

forme alternative del nome: Neppi Modona, Leonella

figlio/figlia di: Aldo Neppi Modona - Rachel Fintz

genitore di: Viterbo, Emanuele

fratello/sorella di: Neppi Modona, Leo

biografiaLionella Neppi Modona nasce a Firenze il 16 febbraio 1931 da Aldo Neppi Modona e Rachel Fintz. Sin dai primi anni di età, assieme alla famiglia, segue il padre negli spostamenti dettati dalla sua attività docente: nel 1934 a La Spezia e due anni dopo a Roma, dove lo zio Leone Ambron fa conoscere a lei ed ai congiunti la zona dei Castelli Romani e le vicine località balneari. Gli anni successivi sono contraddistinti dalle prime avvisaglie della mutata situazione sociale e dal montante clima di antisemitismo. Fra l’estate e l’autunno 1940 Lionella e la sua famiglia fanno rientro a Firenze, stabilendosi in una villetta in campagna di proprietà della famiglia Galetti Flori, ritenendo il villino natio di via Masaccio non sicuro in caso di bombardamenti per la vicinanza con la ferrovia; come vicini trovano i Moretti, la cui figlia Giuliana diviene grande amica di Lionella. A partire dal 1937 ed assieme al fratello, da cui è separata da soli 16 mesi, Lionella riceve l’istruzione domiciliare per il grado elementare sotto la supervisione della nonna Ada Carpi, recandosi però, una volta tornata a Firenze, anche due volte la settimana, da una maestra in pensione. Pure i genitori contribuiscono alla sua formazione: il padre negli anni le insegna ebraico, latino, inglese e solfeggio mentre la madre il francese. Da giovanissima, a La Spezia, riceve pure lezioni di tedesco. Questa modalità d’istruzione le impone di sostenere a fine di ogni anno scolastico gli esami di ammissione al successivo come alunna esterna. Tornata a Firenze, la nonna Ada, oltre a seguirla negli studi, contribuisce anche alla sua formazione sociale: la porta spesso con sé alla sede della Pro Infanzia israelitica, di cui è la presidente, ed inventa per lei ed il fratellino diversi giochi, invitando i loro compagni di scuola. Nel giugno 1941 Lionella sostiene l’esame di ammissione alla prima classe della scuola media neo istituita dalla Comunità ebraica di Firenze, ove insegna anche il padre Aldo, grazie anche all’aiuto fornitole dell’amica di famiglia Lea Nissim Rossi, docente di lettere; nello stesso anno la famiglia, dietro proposta dello zio Eugenio Ambron, si trasferisce in città, al secondo piano del Palazzetto Ambron in via dei Banchi. Nell’estate 1942 la madre Rachel la porta assieme al fratello in villeggiatura in Liguria, dove la nonna Ada Carpi si ammala, iniziando il decorso che la porterà alla morte due anni dopo, non prima di averle dato un orologio d’oro che teneva in serbo come regalo per la sua maggiorità religiosa. Cresciuta dalla famiglia secondo i dettami della religione ebraica, Lionella celebra il suo bat mizwà nel febbraio 1943, sotto l’officio di rav Nathan Cassuto. Nell’estate dello stesso anno Lionella si trova con la madre ed il fratello alla Consuma quanto apprende la notizia della caduta del governo Mussolini (25 luglio), successivamente i tre si trasferiscono all’Impruneta presso i cugini Errera. Mentre infuriano anche a Firenze le persecuzioni antiebraiche, l’8 settembre 1943 si riuniscono con il padre Aldo in via dei Banchi per rimanervi solo fino al 14 ottobre quando, spinti dalla drammaticità delle circostanze ed esortati dal rav Natahan Cassuto, abbandonano la loro casa ed iniziano una vita clandestina. Lionella vive la sua prima adolescenza quando si trova a dover fronteggiare per molti mesi, prima a Firenze e poi ad Anghiari, frequenti cambi di alloggio, dovendosi adattare ad una vita che, fino a poco tempo prima, era del tutto inimmaginabile: sistemazioni precarie, rischio continuo di arresto e deportazione, lutti, malattie, piccole e grandi emergenze quotidiane. Su consiglio di un amico, il padre Aldo prende inoltre la decisione di utilizzare dei documenti falsi (adottando il cognome “Nistri-Maddaloni�) e viene contestualmente deciso che Lionella deve essere chiamata Luisa. Durante il periodo di fuga Lionella porta con sé tutti i libri necessari cercando di tenere il passo con gli studi e prepararsi ad un eventuale esame di licenza media, sempre con l’aiuto del padre Aldo che le impartisce lezioni di latino e metrica. Con l’avvicinarsi delle truppe alleate, e confidando nel miglioramento della situazione, Lionella e la sua famiglia rientrano a Firenze a bordo di una camionetta della Brigata ebraica: dopo alcuni appoggi provvisori, il 23 ottobre 1944 tutta la famiglia si sistema nella villa Bellosguardo. Qui Lionella studia per superare l’esame di licenza media, iscrivendosi poi alla Scuola Magistrale Capponi, che frequenta solo per un anno, per fare infine il passaggio al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci� nel 1945. Una volta terminato il liceo, Lionella prosegue gli studi in ambito scientifico sino ad ottenere la laurea in Scienze Matematiche a Firenze, svolgendo in seguito l’insegnamento ed in particolare ricoprendo il ruolo di preside nelle prime esperienze delle scuole cosiddette ‘a tempo pieno’. Nel 1957 sposa l’ingegnere Giuseppe Viterbo, già tesoriere del Fondo Nazionale Ebraico di Firenze e che ricoprirà anche la carica di parnassim al Tempio, da cui avrà due figli: Emanuele (1958) ed Ada (1965). Residente a tutt’oggi a Firenze, Lionella è da sempre impegnata nella vita della locale Comunità ebraica, ne ha studiato diversi aspetti dando in più occasioni alle stampe i risultati delle sue ricerche, con monografie e come corrispondente per le testate «Israel», «Shalom» e «Il Portavoce». Nel fare ciò Lionella si avvale anche del suo archivio personale, che raccoglie molte delle carte delle quattro famiglie ebraiche dalla quale proviene: Ambron, Lampronti, Carpi e Neppi Modona
fonti

Lionella Neppi Modona Viterbo, “Rifugi precari. Ricordi degli anni 1943-1944�, Montevarchi, Aska, 2021

Lionella Neppi Modona Viterbo (curatela), “Cronaca a due voci. Storie, vicende, persecuzioni di una famiglia ebraica (1938-1945)�, Montevarchi, Aska, 2017

Leo Neppi Modona, “Barbari nel secolo XX. Cronaca familiare (settembre 1938-febbraio 1944)�, a cura di Caterina Del Vivo e Lionella Neppi Modona Viterbo, Firenze, Aska, 2010

Lionella Neppi Modona Viterbo, “Le leggi razziali e il loro impatto sulla vita delle famiglie� in «Atti e memorie dell’Accademia toscana di scienze e lettera La Colombaria», v. 84, 2019, pp. 83-87

Kate Cohen, “The Neppi Modona diaries. Reading Jewish survival through my Italian family�, Hanover (NH) and London, University Press of New England, 1997

Lionella Neppi Modona Viterbo e Tullio Sonnino, “La scuola ebraica di Firenze negli anni 1938-1943� in «Firenze ebraica», a. 27 (n. 4), luglio-agosto 2014, pp. 13-15

Fondazione MEIS Ferrara, Archivio Lionella Neppi Modona, Strumenti di corredo, Famiglia Carpi e Famiglia Neppi Modona, in particolare “Aldo Neppi Modona� (prima e seconda parte)

vedi anche

https://www.raiplaysound.it/audio/2018/09/il-primo-giorno-di-non-scuola-LIONELLA-NEPPI-MODONA-VITERBO--b5674faa-5853-43e1-bf98-6045d7062810.html (2023 agosto 4)

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