Aldo Ottolenghi - Intervista a Aldo Ottolenghi

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Genereaudiointervista
Cronologia1993 mar. 12
Credits

(intervistatore) Colombo, Gigliola

Abstract

Aldo Ottolenghi visse a Meina con i genitori. La famiglia vi si trasferì da Milano alla fine del 1942 per sfuggire ai bombardamenti. Erano alloggiati all'hotel Meina, presso il quale avevano affittato una camera, e si erano regolarmente denunciati come ebrei presso il comune del paese. Verso la metà  del 1943 li raggiunse un'anziana prozia paterna. Aldo trascorse un'adolescenza abbastanza normale, frequentando il liceo a Milano. Il padre era socio di una ditta che produceva impianti industriali, la cui sede si trovava provvisoriamente ad Arona a causa dei bombardamenti. Il 15 settembre 1943 Aldo si trovava a casa di amici e venne raggiunto dalla madre che lo esortò a nascondersi in montagna dal momento che le SS erano arrivate nel paese e si erano impossessate dei registri comunali per rastrellare gli ebrei. Aldo fuggì in montagna presso amici di famiglia ed il giorno successivo prese un treno per Arona dove si ricongiunse con i genitori anch'essi fuggitivi. La madre aveva tentato invano di avvertire la prozia che venne interrogata dalle SS ma non fu arrestata in quanto non iscritta negli elenchi comunali. Ella riuscì in seguito a fuggire e raggiungere autonomamente Firenze salvandosi. Da Arona, Aldo con i suoi gnitori partì in treno per Milano, viaggiando separati per non destare sospetti. Qui si nascosero per un periodo nell'abitazione di un'impiegata dipendente del padre e tentarono in seguito, il 21 settembre, di espatriare in Svizzera partendo da Schignano aiutati da un dipendente del padre. Raggiunsero indenni la frontiera ma i doganieri svizzeri rifiutarono loro asilo e furono costretti a nascondersi, affittando un locale, presso i contrabbandieri che li avevano scortati. Rimasero qui sino al dicembre del 1943 quando le frontiere svizzere furono riaperte: Aldo insieme ai genitori ed al nonno materno che li aveva raggiunti, riuscì a espatriare in Svizzera. Qui fu separato dai genitori ed alloggiato in un campo di studio e lavoro vicino a Lugano. Rimase sino agli inizi di aprile 1945 per poi riunirsi ai familiari in una altro campo di Lugano. Rientrò in Italia nel luglio 1945 dopo avere sostenuto a Zurigo l'esame di maturità.

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