Genere | audiointervista |
Cronologia | 1996 giu. 04 |
Persone |
Halpert, Malvina Weil, Eugenia Halpert, Samuele Halpert, Antonia Halpert, Carolina Haleprt, Matilde |
Credits |
(intervistatore) Colombo, Gigliola |
Abstract | L'intervista è stata registrata a Milano. Ana Malvina Halpert nacque a Svidnice (Slovacchia, allora Ungheria) il 4 giugno 1912, figlia di Samuele ed Eugenia Weil. Erano cinque sorelle. Samuele Halpert era commerciante di vini. Nel 1915 si trasferirono a Fiume. Samuele Halpert fu richiamato alle armi; durante la sua assenza la figlia minore morì di nefrite. Nel 1920 Eugenia Weil morì di spagnola. Malvina incominciò a lavorare come modista. Nel 1937 la sorella maggiore Matilde emigrò in Belgio, la sorella Carolina a Milano. Nel 1942 Samuele Halpert e la figlia Antonia emigrarono in Svizzera. Malvina fu arrestata a Fiume (1), per la strada. Fu portata a Suak e rinchiusa per un mese nella cantina della casa Wortmann con altri prigionieri per lo più jugoslavi. In seguito fu portata a San Sabba a Trieste dove rimase 3 mesi. Nel gennaio 1944 partì per Auschwitz (2). Lavorò in un ufficio della Wehrmacht facendo bustine per i soldati dal febbraio al settembre 1944 (3); in seguito fu portata a Ravensbrueck dove fece lo stesso lavoro. Matilde fu deportata dal Belgio; Carolina fu deportata da Milano: entrambe morirono nella Shoà. Malvina fu evacuata il 29 aprile 1945 e fatta marciare per 6 giorni fin nelle vicinanze di Brandeburg. Dopo la liberazione fu ricoverata a Lubecca, poi ritornò in Italia a Bolzano con l'aiuto di un gruppo cristiano; da lì andò a Fiume divenuta jugoslava; qualche anno dopo riuscì ad ottenere un visto per Israele con il quale uscì dal paese via Gorizia e si trasferì a Milano. |
Note | (1) Secondo l'intervistata l'arresto avvenne nel settembre 1943, poi si corregge dicendo che era estate. Secondo il Libro della Memoria l'arresto è del maggio 1944. (2) L'intervistata sostiene che il treno era un normale treno passeggeri e che passò da Berlino dove si fermò a causa di un bombardamento. (3) L'intervistata poi si corregge dicendo di essere stata ad Auschwitz dal settembre 1943 al febbraio 1944. |