Genere | audiointervista |
Cronologia | 1987 lug. 10 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Colombo, Gigliola |
Luoghi | Auschwitz Troppau Mauthausen |
Abstract | Alberto Mieli nacque a Roma il 22 dicembre 1925, figlio di Umberto e Rosina Moresco, aveva otto fratelli. Abitavano alla Garbatella. Il 16 ottobre 1943 scamparono alla retata perché si nascosero presso varie famiglie di conoscenti cattolici. Dall'ottobre 1943 furono nascosti nel magazzino del negozio di un amico a Campo de' Fiori. Nel febbraio 1944 Alberto Mieli fu arrestato da italiani e tedeschi che cercavano antifascisti e portato in questura. Nella notte fu trasferito al carcere di Regina Coeli. All'inizio di aprile 1944 fu condotto a Fossoli in pullman. Partì per Auschwitz [in data non indicata nell'intervista]. Dopo la quarantena fu trasferito con un camion militare a Sosnowitz dove lavorò prima alla manutenzione del campo, poi in una fabbrica di armi agli altiforni. Alla fine di gennaio 1945 il campo fu evacuato e Alberto Mieli marciò con gli altri prigionieri per più di 700 km sostando a Troppau, dove furono tenuti nei frigoriferi del macello locale. Ripresero il viaggio per cinque giorni nei carri bestiame, a digiuno e senz'acqua, fino a Mauthausen. Dopo 40 giorni Alberto Mieli fu mandato a Gusen dove lavorò alla Messerschmitt, 12 ore al giorno. Durante un bombardamento fu ferito da una scarica di mitra di un SS e rimase in ospedale fino alla liberazione del campo da parte degli americani il 5 maggio 1945. Fu rimpatriato via Bolzano e Bologna e tornò a Roma dove si ricongiunse alla famiglia. |