Genere | videointervista |
Cronologia | 1995 giu. 26 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Pezzetti Marcello (intervistatore) Picciotto, Liliana (committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC |
Luoghi | Roma Fossoli Firenze Auschwitz Birkenau Auschwitz-Furstengrube Dora (Germania) Merano |
Abstract | Intervista realizzata il 26 giugno 1995 a Roma da Liliana Picciotto Fargion e Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto "Intervista alla storia" (vedi scheda relativa) Alberto Sed è nato a Roma il 7 dicembre 1928, da Enrica Calò e Pacifico Sed. A completare la famiglia c'erano tre sorelle, due delle quali morte insieme alla madre in campo di concetramento. Luciano, poco dopo la morte del padre, viene messo in un collegio ebraico, dove rimane sino alla fine del 1943, anche se negli ultimi mesi non gli è più permesso di studiare in applicazione alle leggi razziali. Nel marzo del '44, una squadra di fascisti, grazie a una spiata, preleva Alberto, la madre e le tre sorelle, dalla cantina di un negozio del nonno dove avevano cercato di nascondersi. Dalle carceri di San Gregorio vengono mandati a Fossoli, dove oltre ai fascisti, gestiscono il campo i tedeschi, ma la famiglia non viene ancora separata. Alberto a questo punto ricorda il viaggio tremendo sui carri piombati fino a Auschwitz, senza una goccia d'acqua, con sosta a Merano o Bolzano per pulire il carro. Tra i tanti lavori che Albero svolge al campo, c'è pure quello di portare i carrelli con la legna e il carbone dentro i forni crematori, ai quali lavoravano esclusivamente i deportati, che una volta hanno pure cercato di ribellarsi assaltando i tedeschi. "Torture, impiccagioni, erano all'ordine del giorno; bastonate, tutti i giorni, io non ci facevo nemmeno più caso a chi toccava" ricorda Alberto, che è protagonista di un episodio particolare, in quanto viene operato di nascosto di appendicite, all'interno del campo, da un medico francese. Dopo circa un anno di prigionia ed esperienze traumatiche e disumane Alberto viene liberato dagli americani a Dora e incontra il tenente Giovanni Serini che si occuperà di lui e lo aiuterà. Tornato a Roma il 7 settembre 1945, scopre che anche sua sorella Fatina è scampata all'Olocausto. Nel '54 si è sposato e ha avuto tre figlie. |
Indice dei contenuti |
1 Collegio ebraico 2 Nascosti in cantina 3 Il dottor Contini 4 Fossoli 5 Sui carri bestiame assetati 6 Il lavoro al campo 7 I carelli per rifornire i forni crematori 8 La rivolta dentro il campo 9 Cesare 'Er marinese' 10 Le selezioni 11 Appendicectomia 12 La liberazione a Dora 13 Il tenente Giovanni Serini |