Edo Rabà - Intervista a Edo Rabà

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Generevideointervista
Cronologia1996 mag. 02
Persone

Rabà, Edo

Rabà, Arnoldo

Cassuto, Alice

Toaff, Elio

Credits

(intervistatore) Picciotto, Liliana

(committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC

Luoghi Milano Livorno Viareggio Bagni di Lucca (LU) Fossoli Peschiera del Garda (VR) Verona Villafranca di Verona (VR) Buchenwald Berlino Biesdorf Austria
Abstract

L'intervista a Edo Rabà è stata realizzata il 02/05/1996 a Milano,  da Liliana Picciotto, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (v. scheda relativa).


Edo Rabà nasce a Livorno il 23 agosto del 1924, da Arnoldo Rabà e Alice Cassuto ed ha tre fratelli più giovani, Romano, Angelo e Eleano. La famiglia dopo la nascita di Edo si trasferisce a Viareggio, i genitori sono ambulanti, fanno i mercati e vendono biancheria per la casa. Nel '36 la famiglia si trasferisce a Milano e apre un negozio in Via Meravigli: Edo frequenta la scuola pubblica fino al '38 quando viene espulso in seguito alle leggi razziali, i fratelli frequentano la scuola ebraica di via Eupili, Edo riceve lezioni private dal professor Norsa. Nel '40 il padre perde la licenza di ambulante e Edo inizia a lavorare in un magazzino di tessuti della famiglia Treves, il nome della ditta è Alda (Anonima, Laneria, Drapperia, Fini) fino all'8 settembre del '43. La famiglia si è di nuovo trasferita a Viareggio, a causa dei frequenti bombardamenti su Milano. Non ci sono notizie precise sul destino degli ebrei dopo l'8 settembre '43, ma la percezione che sia meglio vivere nascosti aumenta: la famiglia lascia Viareggio e si trasferisce a Marina di Pietrasanta: il padre è arrestato insieme a Toaff (il futuro Rabbino) dai fascisti nel febbraio del '44 e portato a Colledicompito; Toaff e il padre riescono a farsi trasferire all'ospedale di Lucca, da dove poi scappano nel giugno del '44 e il padre di Edo raggiunge la famiglia che vive ormai nascosta in montagna.
Edo si trasferisce con la figlia appena nata e la fidanzata in un altra frazione di montagna: qui alla fine di giugno, primi di luglio del '44 è arrestato durante un rastrellamento delle SS. Dopo una sosta a Bagni di Lucca, sono portati a Fossoli: Edo si era già costruito una falsa identità come Edo Raldi e riesce a spacciarsi per non ebreo, ottiene documenti tedeschi per viaggiare verso la Germania. Dopo una sosta di 3, 4 giorni a Peschiera del Garda parte la tradotta per la Germania: alla stazione di Villafranca tenta la fuga, viene ripreso e picchiato, tanto da rimanere semi cosciente per il resto del viaggio fino a Buchenwald. Viene destinato a Berlino presso un campo di ex militari italiani, catturati dopo l'8 settembre in Grecia e Albania. Edo descrive il lavoro e le condizioni difficili per la fame. Il 31 gennaio '45 Edo riesce a salire come clandestino su un convoglio diretto in Italia per il rimpatrio di prigionieri.

Indice dei contenuti

1 Dati anagrafici suoi e della famiglia di origine

2 La vita a Viareggio fino al '36 e il trasferimento a Milano

3 La vita a Milano e le leggi del '38

4 L'esclusione dalla scuola

5 Nel '40 il padre perde la licenza, Edo trova lavoro

6 Il ritorno a Viareggio e la clandestinità dopo l'8 settembre '43

7 L'arresto e la fuga del padre

8 L'arresto di Edo la falsa identità e la deportazione in Germania

9 Berlino

10 Gli espedienti per rubare il cibo

11 La fuga su un treno diretto in Italia

12 Il lungo viaggio di ritorno

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