Genere | videointervista |
Cronologia | 1996 giu. 15 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Pezzetti Marcello (committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC |
Luoghi | Venezia Roma Auschwitz Rodi Coo Pireo Auschwitz Birkenau |
Abstract | L'intervista a Virginia Gattegno è stata realizzata a Venezia il 15 marzo 1996 da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto 'Interviste alla storia' (v. scheda relativa). Virgina Gattegno è nata, prima di quattro figli, nel luglio 1923 da padre sefardita e madre italiana. Il padre è morto di polmonite nel '41. Virginia è stata deportata a Auschwitz insieme al resto della famiglia. Fino ai cinque anni ha vissuto a Roma e Anzio, poi, quando il padre ottiene il posto di direttore alla scuola ebraica di Rodi, va a vivere insieme ai suoi sull'isola. A Rodi vive nella comunità ebraica, separata da quelle rodiota, musulmana, greca, italiana, e frequenta la scuola ebraica. Di quel periodo conserva comunque un ricordo bello e sereno. Ottenuto il diploma diventa maestra elementare e insegna per tre anni. Dopo l'8 settembre i tedeschi prendono possesso dell'isola e avviano, senza alcun segnale premonitore, l'opera di persecuzione degli ebrei, che vengono radunati e trasportati su imbarcazioni al Pireo, in attesa della deportazione a Auschwitz. Qui Virginia, insieme alla sorella Lea, viene separata dagli altri famigliari - mamma, nonna e i fratelli Alberto e Michele - e immatricolata. Il numero c'è l'ha ancora: non lo esibisce, ma nemmeno lo nasconde. Alle camere a gas, che si erano portate via il resto della famiglia, lei e la sorella non hanno voluto credere sino all'ultimo. Virginia e la sorella vengono liberate dai russi, giunti al campo otto giorni dopo la fuga dei nazisti, e il 31 luglio del '45 arrivano in Italia, perché a Rodi non hanno più nessuno. A proposito dei russi, Virginia spiega come e perché alcune riprese cinematografiche realizzate al campo siano state effettuate successivamente alla liberazione del campo e chiude l'intervista ricordando che il suo primo gesto dopo la liberazione è stato quello di attraversare il filo spinato rotto. |
Indice dei contenuti |
1 L'infanzia a Roma e Anzio 2 Il trasferimento a Rodi 3 L'istruzione ebraica 4 ll diploma e l'insegnamento 5 L'arrivo dei tedeschi sull'isola 6 Gli ebrei vengono portati al Pireo 7 La deportazione a Auschwitz 8 Immatricolazione 9 Il lavoro inutile al campo 10 La fuga dei tedeschi, l'arrivo dei russi 11 Luglio '45, in Italia con la sorella 12 Le riprese cinematografiche dei russi 13 La testimonianza nelle scuole 14 Il ricordo del fratello Alberto 15 L'attraversamento del filo spinato rotto |