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| Relazioni parentali |
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| professione |
Dottore in Scienze Sociali ed in Giurisprudenza |
| biografia |
Carlo Rosselli nasce a Roma il 16 novembre 1899, figlio di Giuseppe Emanuele ed Amelia Pincherle; il padre Giuseppe Emanuele è compositore e musicologo mentre sua madre è una scrittrice ed un'affermata autrice di teatro. Proveniente da una famiglia di agiati ebrei toscani, nella prima giovinezza Carlo Rosselli viene influenzato da Giulio Zibban, attivo nel campo assicurativo, e da suo zio Gabriele, Magistrato e Senatore. Rimane orfano di padre nel 1911; di fede interventista, nel 1917 riceve la chiamata alle armi e partecipa alla prima guerra mondiale. Terminata la guerra, consegue il diploma di Laurea in Scienze politiche nel 1921; nel primo dopoguerra collabora, insieme al fratello Nello, alla rivista "Vita" a Fireze. Trasferitosi a Torino, continua a collabore con "La Critica Sociale" e intanto allaccia i primi rapporti con la rivista di Gobetti, "Rivoluzione Liberale". Dopo essersi nuovamente laureato nel 1923, intraprende un viaggio in Inghilterra durante il quale rinsalda la sua riflessione sui caratteri di un socialismo staccato dalla matrice classista; nel biennio 1924-1925 viene chiamato a rivestire il ruolo di docente di economia politica all'Università Bocconi ed all'Istituto superiore di scienze economiche di Genova. Dopo il delitto al deputato socialista Giacomo Matteotti, Carlo Rosselli aderisce al Partito Socialista Unitario; per contrapporsi alle frequenti violenze fasciste, nel 1925 e 1926 fonda i periodici "Non mollare" e "Quarto Stato". Nel 1926 è costretto a lasciare l'insegnamento a causa delle violenze da parte dei fascisti; a Milano si occupa dell'organizzazione dell'espatrio dei leader socialisti. Arrestato nel 1927 per aver organizzato ed attuato l'espatrio di Filippo Turati, Carlo Rosselli viene condannato a scontare cinque anni di confino nell'Isola di Lipari; durante il confinamento scrive "Socialismo Liberale". Riuscito ad evadere nel 1929, raggiunge la Francia e, in terra straniera, costituisce il movimento clandestino di "Giustizia e Libertà"; rilevanti sono state anche alcune azioni dimostrative come il volo di Bassanesi su Milano nel 1930. Carlo Rosselli partecipa alla guerra civile spagnola parteggiando per il fronte antifascista; nel 1936 figura tra i fondatori della Colonna Italiana. Ferito nell'agosto del 1937, Carlo Rosseli abbandona il comando della Colonna Italiana e torna a Parigi. Il 9 giugno viene assassinato a Bagnoles-de-l'Orne, in bassa Normandia, in un agguato organizzato dai servizi italiani, assieme al fratello Nello. |
| fonti |
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