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| Relazioni parentali |
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| professione |
Avvocato |
| biografia |
Vittorio Luzzati nasce a Vercelli il 7 marzo 1875, figlio di Zaccaria, commerciante, e Regina Luzzati. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza presso l'Università di Torino inizia ad esercitare la professione a Savona. Simpatizzante del socialismo riformista e civicamente impegnato, diventa Presidente della Congregazione di carità e del civico ospedale e, nel 1914, consigliere comunale. L'avvento del fascismo ne interrompe la carriera politica ma non l'attività forense, che gli offre l'opportunità di partecipare al Processo di Savona. Il 13 aprile 1921 si sposa a Savona con Laura Bachi e dall'unione nascono nel 1922 Angiolo Sansone e nel 1927 Guido Zaccaria. Negli anni '30 la sua abitazione in piazza Mameli rappresenta un punto di riferimento per l'antifascismo socialista del Savonese. In seguito all'emanazione e alla rigida applicazione delle leggi razziali, Luzzati viene radiato dall'albo degli avvocati. Nell'autunno del 1943 abbandona la città con la famiglia per rifugiarsi in Svizzera. Rientrato a Savona dopo la Liberazione, contribuisce, come uomo di legge e militante del Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP), attivamente all'opera di fondazione della democrazia repubblicana. Rientrato in possesso dei diritti negatigli dal fascismo, riprende inoltre la collaborazione al governo della città che proseguì fino agli anni '60. Nominato decano degli avvocati della città ligure e insignito, nel 1966, di una medaglia d'oro per la lunga attività forense, Vittorio Luzzati muore a Savona il 5 ottobre 1968. |
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