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Pubblicista |
| biografia |
Antonello Gerbi nasce il 15 maggio 1904 a Firenze, figlio primogenito di Edmo, agente di cambio, e della veneziana Iginia Levi, cognata di Claudio Treves. Vissuto fra Firenze e Livorno fino al 1916, si trasferisce con la famiglia prima a Roma e poi a Milano, dove si diploma al Liceo Berchet; si laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma nel dicembre 1925. Nel febbraio del 1923 Antonello Gerbi inizia la sua attività da pubblicista sulle colonne de "La Giustizia", il giornale del Partito socialista unitario diretto dallo zio Claudio Treves; dopo la chiusura di "La Giustizia", si impegna nella pubblicazione di articoli sul "Quarto Stato" di Nenni e Rosselli, su "Il Lavoro" e su "Il Convegno" di Ferrieri. Antonello Gerbi ottiene una borsa di studio da parte della Rockfeller Foundation per gli anni accademici 1929-1930 e 1930-1931; grazie a questa borsa riesce a viaggiare tra Londra, Berlino e Vienna. Tornato dal suo tour europeo, viene nominato da Mattioli, direttore centrale della Banca commerciale italiana (Comit), capo dell'ufficio studi della banca; perduto il posto alla Commerciale per le leggi razziali del 1938, Antonello Gerbi accetta l'offerta di Mattioli di trasferirsi in Perù per scrivere un libro sul cinquantenario del Banco Italiano del Perù. Tornato in Italia nel 1948, riprende il suo posto all'ufficio studi della Comit. Dopo il 1970, anno del ritiro dalla Comit, comincia a soffrire di salute a causa del diabete. Anonello Gerbi muore nella sua casa di Civenna, in provincia di Como, il 26 luglio 1976. |
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