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| Relazioni parentali |
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| professione |
Ingegnere |
| biografia |
Angelo Fano nasce a Venezia il 17 agosto 1883, figlio di Consiglio e Stella Luzzatto. Dopo essersi laureato in Ingegneria civile a Padova nel 1905, comincia a lavorare nello studio del padre. Dichiaratamente interventista, nel 1915 si arruola volontario con il grado di tenente del Genio. Nel dopoguerra riprende la professione di ingegnere e partecipa attivamente alla vita civile e politica di Venezia ricoprendo, dal 1919 al 1921, il ruolo di consigliere comunale della Democrazia sociale. Dichiaratamente avverso al fascismo, Angelo Fano si lega ben presto a note personalità antifasciste locali; viene escluso da ogni diretta partecipazione alla vita pubblica veneziana e nel 1926 il suo ufficio viene distrutto dai fascisti. Cercando di mantenersi all'interno dei limiti consentiti dalla legge, Fano non rinuncia a svolgere attività di opposizione al regime. Il 20 marzo del 1931 viene arrestato in quanto appartenente a Giustizia e Libertà; dopo aver passato qualche mese in carcere, viene scagionato per insufficienza di prove. A fine luglio del 1931 viene assegnato al confino di polizia per tre anni per aver diffuso stampa proveniente dalla Concentrazione antifascista di Parigi. Rimane confinato a Ponza fino al novembre del 1932 quando, nell'ambito dei provvedimenti di grazia per il Decennale fascista, riottiene la libertà. Rientrato a Venezia, si dedica prevalentemente ad opere di edilizia popolare e per il risanamento delle aree degradate della città; produce inoltre, per l'Ateneo Veneto, una memoria sui danni e i pericoli per gli edifici veneziani. Poco prima dell'inizio della II guerra mondiale gli viene consigliato di lasciare l'Italia. Angelo Fano si trasferisce in Palestina dove rimane anche dopo il 1945. Muore a Tel Aviv nel 1966. |
| fonti |
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