Famiglia Corinaldi - Bolaffi

ambiti e contenuto

Le carte della famiglia Corinaldi - Bolaffi sono state donate dai familiari alla Fondazione CDEC Centro di documentazione ebraica contemporanea nel 2024 e comprendono due diversi nuclei di documentazione: da un lato la documentazione personale (lettere, scritti, certificati e diplomi) relativa ai diversi componenti della famiglia e dall'altro la documentazione contabile e amministrativa dell'azienda di famiglia la Società anonima Corinaldi & Rizzi, poi denominata Bottoni e Minuterie Società Anonima (BOMISA).
La documentazione familiare conserva testimonianza degli studi condotti e delle onorificenze ricevute dai diversi componenti e nuclei di corrispondenza frammentari, ma legati a momenti significativi della storia familiare. Di particolare interesse le tracce documentarie delle vicissitudini subite durante la persecuzione antiebraica da Giorgio Corinaldi a partire dalla scelta, precoce nel 1938, di lasciare l'Italia per completare gli studi in Svizzera e della permanenza della cugina Laura Corinaldi sempre in Svizzera nel campo di raccolta di Balerna durante il conflitto.
La documentazione dell'azienda BOMISA è, al contrario, composta da scritture sociali e corrispondenza che consentono di studiare la storia dell'impresa, in particolare, durante le persecuzioni antiebraiche quando, per evitarne il sequestro, le quote di proprietà dell'azienda vennero lasciate a una persona fidata e di come, alla fine della guerra, la famiglia abbia potuto riprenderne il pieno controllo.
Del fondo archivistico fanno parte anche alcune fotografie. 

storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Le carte della famiglia Corinaldi - Bolaffi conservano la documentazione di diversi membri della famiglia, dei quali si fornisce una breve nota biografica, per approfondimenti si richiama alla bibliografia specifica in corso di pubblicazione. 

Gino Corinaldi: nato a Modena nel 1882, trasferitosi a Milano sposa Tina Bolaffi nel 1921, il 20 febbraio 1922 nasce il figlio Giorgio, con i cognati fonda la società Bomisa, che aveva inizialmente il nome Corinaldi Rizzi, azienda che si occupa del commercio e della produzione di bottoni, minuterie e affini. Nel gennaio 1942 muore la moglie Tina, il figlio Giorgio si trova dal 1937 in Svizzera dove è stato mandato dalla famiglia a completare gli studi ma anche per sfuggire al crescente antisemitismo del paese. Con la Repubblica sociale anche Gino Corinaldi riesce a valicare il copnfine e a raggiungere la Svizzera. Ritornati in Italia nell'agosto 1945 i Corinaldi riprendono le redini dell'azienda di famiglia. Il 25 settembre 1947 Giorgio Corinaldi sposa Liliana Angeletti con la quale avrà i tre figli Silvia, Mauro e Alessandro. Gino Corinaldi si risposa in seconde nozze e muore nel 1967. Giorgio Corinaldi muore l'8 ottobre 1985
Giorgio e Gino Bolaffi nascono nel 1881 e nel XX, si laureano entrambi in Giurisprudenza uno all'Università di Roma e l'altro all'Università di Genova. Mentre il primo intraprende la carriera del padre Emilio all'interno dell'Amministrazione dello Stato fino a ricorprire l'incarico di del Tesoro, l'altro occupa la carica di presidente della società Bomisa e esercita l'avvocatura. Muoiono nel XX.  

storia archivistica

Il fondo archivistico è stato donato dai familiari nel 2024, era suddiviso in tre scatoloni: due raccoglitori metallici e una grossa scatola di cartone rivestito in tessuto.

criteri di ordinamento

Trattandosi di un fondo misto personale e di impresa, privo di segnature archivistiche, si è deciso di rispettare la classificazione in due nuclei di documentazione separati e di adottare per la documentazione personale una classificazione per argomento ricostruendo i fascicoli in relazione alla cronologia delle carte, degli eventi storici e all'oggetto dei temi trattati e per la documentazione d'impresa una classificazione per tipologie documentarie.  

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