Margarethe Weissenstein

ambiti e contenuto

Il fondo archivistico raccoglie la documentazione testimoniante la vita privata e familiare di Margherita Weissenstein: il certificato di battesimo della madre Else Kuffler e il necrologio del padre Emanuel (cfr. b. 1, fasc. 1), nonché il suo certificato di matrimonio con Giulio De Francesco (cfr. b. 1, fasc. 3). L'attenzione di questo piccolo fondo, costituito da otto fascicoli e un'importante raccolta fotografica, è rivolta alla corrispondenza raccolta in due diverse unità archivistiche così identificate: "Da Arco di Trento" (luogo di residenza di Giorgio De Francesco, padre di Giulio) e "Dal Campo di Bolzano". Quest' ultimo fascicolo riunisce le lettere originali scritte in tedesco da Grete Weissenstein dal Campo di Bolzano, qui internata nell'ottobre del 1944 e deportata, due mesi dopo, a Ravensbruck (cfr. b. 1, fasc. 6).   

Si conserva inoltre un fascicolo "A corredo del fondo" contenente una breve biografia di Margherita Weissenstein tratta dall'opuscolo sulle posa delle pietre d'inciampo, la scheda cartacea sulla sua deportazione tratta dalla "Cartoteca di Giuliana Donati", e la copia di una lettera sulla donazione effettuata da Anna De Francesco, sorella di Giulio, al museo del Risorgimento di Vicenza in memoria della guerra 1914-1918 vissuta dalla sua famiglia, allora residente a Rovereto.

modalità di acquisizione

Il fondo è stato donato da Irene De Francesco, pronipote con i fratelli Milena e Giorgio, di Margherita Weissenstein. Con la liberatoria d'uso dei documenti, sottoscritta con firma autografa il 7 febbraio 2023, le carte entrano ufficialmente a far parte dell'Archivio del CDEC

storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

La biografia è stata compilata da Irene De Francesco, pronipote di Grete Weissenstein.

Margarethe (detta Grete) Weissenstein nasce a Vienna il 5 novembre 1893. E' la maggiore di tre sorelle nate dalla coppia ebrea Else Kuffler ed Emanuel Weissenstein. Le sue sorelle si chiamano Elizabeth (detta Lisa) e Dorothea. Suo padre è il direttore generale delle United Jute Factories di Vienna e Budapest. Vivono a Vienna Döbling in Felix-Mottl Strasse 39. E' una famiglia benestante ben integrata nella società del tempo. Grete studia a Monaco di Baviera. Si sposa il 10 ottobre 1916 a Vienna-Döbling con Giulio De Francesco, nato il 21 settembre 1891 a Pergine vicino a Trento, allora appartenente alla monarchia austro-ungarica, è figlio di un ispettore scolastico distrettuale. Giulio, laureato in ingegneria, è tenente dei Kaiserjäger tirolesi. Durante la Prima Guerra Mondiale, ferito ad una gamba, perde un occhio e riceve la medaglia d'argento al valor militare. Grete e Giulio si conoscono nel sanatorio durante il suo ricovero, dove Grete presta servizio come crocerossina. Il 5 giugno 1918 Grete dà alla luce un figlio, chiamato Peter. Al termine della Prima Guerra Mondiale, i genitori vivono con il figlio a Vienna-Döbling in Felix-Mottl-Strasse n. 39 nella casa della famiglia Weissenstein. Lì il figlio Peter di quattro anni si ammala e il 15 marzo 1923 muore di peritonite.

Nel 1928 Else Weissenstein e le sue figlie Margarethe, Elisabeth e Dorothea acquistano la villa in Franz-Josef-Strasse 11 (Faberstrasse 16) a Salisburgo, un sanatorio fin dai tempi della monarchia diretto dal 1928 dal chirurgo Dr. Gebhard Hromada, marito della sorella di Grete, Elisabeth Weissenstein.

Emanuel Weissenstein muore a Vienna il 31 maggio 1938 all'età di 80 anni. La moglie Else con le figlie Elisabeth, sposata Hromada, e Dorothea, sposata Potter, fuggono nel Sud e Nord America. Grete vive invece con il marito a Berlino, poi a Francoforte sul Meno, Parigi, Basilea e a Milano dove il suo ultimo indirizzo è via Renato Fucini n. 5. Grete è una nota ricercatrice, giornalista e antifascista e pubblica i suoi articoli sul Berliner Tageblatt, sulla Frankfurter Zeitung e fino al 1940 sulla Basler Ciba-Zeitschrift

E' autrice del libro "Die Macht des Charlatans" nel 1937 pubblicato a Basilea, libro poi tradotto in inglese nel 1939 dalla Yale University Press con il titolo "The Power of the Charlatan" con una citazione di Thomas Mann: "I learn with pleasure that you are publishing a translation of Grete De Francesco's Charlatan which I know and appreciate as a fine piece of work". ("Apprendo con piacere che state pubblicando una traduzione del Ciarlatano di Grete De Francesco che conosco e apprezzo come un bel lavoro"). L'acclamato libro di Grete De Francesco "The Power of the Charlatan" è stato recensito più volte anche in Austria, nel Neues Wiener Tagblatt e anche in Exile di Walter Benjamin. Un libro che è stato riconosciuto a livello internazionale come opera di riferimento sul tema della "ciarlataneria" e che ora è stato tradotto anche in italiano dall'editore Neri Pozza.

Nell'ottobre 1944, Grete, ebrea e antifascista, viene denunciata dalla segretaria del marito e arrestata dai tedeschi. Tradotta nel carcere di San Vittore, viene poi internata a Gries presso Bolzano e deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück, dove muore alla fine del febbraio 1945.

storia archivistica

La Fondazione CDEC oltre al riordino delle carte ha provveduto alla trascrizione di alcune lettere originali manoscritte poco leggibili e alla digitalizzazione dei documenti, oggi inventariati e descritti nel rispetto dell'articolo 13, commi a) e b) del D. Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio. Tutta la documentazione, in originale e in buono stato di conservazione, è stata completamente ricondizionata per garantirne l'adeguata conservazione e consultabilità.

criteri di ordinamento

Trattandosi di un fondo personale privo di segnature archivistiche, si è deciso di adottare un ordinamento cronologico delle carte e delle relative copie digitali. In coda è presente un fascicolo d'archivio vuoto con rimando alla raccolta fotografica collocata separatamente per ragioni di conservazione.

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livello fondo
data 1900 - 1959
consistenza busta 1 fascicoli 9