Anna e Sara Di Gioacchino

ambiti e contenuto

Il fondo raccoglie documenti di vario genere, esito delle ricerche di Sara Di Gioacchino, sulla vita di Anna Di Gioacchino e di altri membri della famiglia: di Anna si conserva un'abbondante corrispondenza privata, risalente per lo più agli anni della permanenza in Palestina (fasc. 6); riguardo a quest'ultimo periodo, si segnala in modo particolare il diploma da combattente sottoscritto da David Ben Gurion (fascc. 6 e 8). Le vicende legate alla deportazione e al rientro in Italia sono ricostruibili attraverso le relazioni e le trascrizioni delle testimonianze di alcune reduci (fasc. 9); numerosi i documenti di commemorazione e gli articoli di giornale, in cui la figura di Anna viene sovente accostata al marito Nathan Cassuto. La documentazione conservata a proposito di quest'ultimo è, a sua volta, ampia e variegata: oltre ai ricordi di familiari e amici e ai ritagli di stampa, si segnalano la corrispondenza durante il periodo di detenzione a Firenze e Milano, cui si affiancano alcune lettere coeve di Anna, (fasc. 2) e le attestazioni relative al conferimento di pubbliche onorificenze: lo scoprimento di una targa stradale a lui dedicata a Firenze; la proposta di assegnazione della Medaglia d'Oro alla memoria (fasc. 8); il diploma per la foresta dei martiri del Bené Berith, riconosciuto ai coniugi Cassuto (fasc. 10). Il fondo comprende fascicoli relativi al marito di Sara Di Gioacchino, Renzo Corcos, e al fratello, Elio Di Gioacchino: per il primo si segnalano in modo particolare certificazioni, attestati e lasciapassare relativi al suo impiego presso l'Ufficio della Guerra Psicologica degli Alleati, con sede a Casablanca (fasc. 1); con riferimento al secondo, si conservano le attestazioni delle ricerche svolte da Sara Di Gioacchino allo scopo di ottenere il riconoscimento postumo di partigiano (fasc. 5). A questo materiale si aggiungono le carte relative alla famiglia Della Pergola, imparentata con i Di Gioacchino (istanze presso le autorità, corrispondenza, testimonianze, conservate nel fasc. 3), e i nuclei di documentazione riguardanti la Comunità Israelitica fiorentina (appunti, opuscoli, relazioni, corrispondenza del Consiglio della Comunità, programmi delle cerimonie di rievocazione della deportazione, rintracciabili nei fascc. 4, 8-10).

modalità di acquisizione

Una parte consistente delle carte è stata acquisita da Sara Di Gioacchino Corcos, come indicano i numerosi riferimenti alle donazioni effettuate tra il 1990 e il 1999 (cfr. fascc. 2 - 6, 11).

storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Anna Di Gioacchino nasce ad Ancona il 20 gennaio 1911, figlia di Dario, commerciante di cereali, ed Emma Della Pergola. Nel 1916 la famiglia si trasferisce a Firenze, città natale della madre. Nel 1934 Anna sposa Nathan Cassuto, medico fiorentino, conosciuto all'epoca degli studi liceali. Cinque anni dopo i Cassuto si spostano a Milano, dove Nathan riveste l'incarico di vice-rabbino della Comunità Israelitica e insegnante presso la scuola ebraica di via Eupili. La famiglia rientra a Firenze all'inizio del 1943, quando Nathan accetta il ruolo di rabbino capo della Comunità Israelitica fiorentina: nei mesi seguenti si impegna in un'operosa attività di assistenza ai profughi, svolgendo un ruolo di primaria importanza nell'aiutare molti ebrei a trovare un rifugio sicuro dopo l'8 settembre, anche grazie alla collaborazione di svariati esponenti del clero cittadino (cfr. fasc. 4). Arrestato il 26 novembre a causa di una delazione, Cassuto viene seguito tre giorni dopo dalla stessa Anna, che si era rifugiata nel Convento della Calza: entrambi vengono trasferiti a Milano e deportati ad Auschwitz con il convoglio partito dalla Stazione Centrale il 30 gennaio 1944. Nathan muore nel circondario di Gross Rosen tra la fine di gennaio e il febbraio 1945, mentre Anna viene liberata a Theresienstadt a maggio e rientra in Italia in agosto (cfr. fascc. 2, 9). A novembre emigra in Palestina per ricongiungersi ai tre figli, Susanna, David e Daniel (la figlia più piccola, Eva, nata nell'ottobre 1943, non era sopravvissuta alla separazione dalla madre); qui trova lavoro presso l'ospedale Hadassah di Gerusalemme, affiancando il Prof. Moshe Wolman all'Istituto di Patologia; muore nell'attentato arabo al Monte Scopus del 13 aprile 1948 (cfr. fascc. 6-8).

 

Sara Di Gioacchino, sorella minore di Anna, nasce il 29 giugno 1918 a Firenze. Dopo aver conseguito il diploma liceale, si iscrive al corso di Lettere Antiche in Università, ma è costretta ad interrompere gli studi nel 1938 a causa delle leggi razziali. All'inizio dell'anno successivo sposa Renzo Corcos, da poco allontanato dal Provveditorato agli Studi di Livorno, e con lui emigra nel Marocco francese. Nel giugno 1940, al momento dell'entrata in guerra dell'Italia, viene presumibilmente internata insieme al marito nel campo di concentramento di Médiouna, presso Casablanca, in quanto appartenente a nazionalità nemica, salvo poi essere rilasciata a seguito della disfatta francese contro le forze dell'Asse. Nel settembre 1942 dà alla luce la prima figlia, Anna; a novembre, con lo sbarco deli Alleati, si apre un nuovo periodo di internamento a Médiouna (cfr. fasc. 1). Nel 1945, dopo la fine della guerra, Sara Corcos si reca con la famiglia in Palestina per ricongiungersi con i genitori; qui ritrova anche la sorella Anna. Tornati in Italia a causa delle difficoltà occupazionali e dei problemi di salute di Sara, i Corcos si stabiliscono prima a Livorno, dove Renzo viene reintegrato nel Provveditorato (cfr. fasc. 1), poi, dal 1948, a Firenze; nel novembre dell'anno successivo nasce il secondo figlio, Alberto.

storia archivistica

Il fondo è stato rinvenuto già organizzato in fascicoli, la cui denominazione originaria è stata mantenuta in sede di descrizione; la documentazione, in buono stato di conservazione, consta di 491 carte e 17 fotografie.

criteri di ordinamento

Dal momento che il fondo ha carattere personale ed è pervenuto già strutturato in unità archivistiche distinte, si è privilegiato un ordinamento cronologico, mantenendo la denominazione originale dei fascicoli riportata tra virgolette; da questo ordinamento risulta escluso il fascicolo contenente la documentazione fotografica, collocato al termine della serie. Per ogni fascicolo sono stati individuati gli estremi cronologici ed è stato effettuato un conteggio delle carte.

riferimenti bibliografici
  • Liliana PicciottoSalvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah 1943-1945Einaudi201796-101, 395-397;

  • Susanna Cassuto Evron, David Moshè Cassuto, Matteo PradellaNonno Umbertodi «La rassegna mensile di Israel»82 (2-3), 2016311-335 (in particolare, cfr. p. 318);

  • Ida ZatelliUmberto e Nathan Cassuto

  • Massimo Longo AdornoGli ebrei fiorentini dall'emancipazione alla ShoàGiuntina200342-43, 57, 86-96, 104-108, 111-115, 117-118, 133-136, 145-150;

  • Liliana PicciottoIl libro della memoriaMursia2002182 (Nathan Cassuto), 236 (Anna Di Gioacchino);

  • Ead.Le retate del novembre 1943 a Firenzedi «La rassegna mensile di Israel»67 (1-2), 2001243-263 (in particolare, cfr. pp. 252-259, 261-262);

  • Ead.Intervista a Sara Di Gioacchino2 giugno 1988;

  • Daniel Carpi (et al.)Scritti in memoria di Nathan CassutoKedem-Yad Leyakkirenu198617-18, 20-21, 46-56, 65, 69, 108-111, 116-117, 120-125, 128, 133-139, 170-171;

  • Paola PandolfiEbrei a Firenze nel 1943: persecuzione e deportazioneUniversità di Firenze, Facoltà di Magistero198024, 32-36, 46, 51, 53-54, 58, 60-64;

  • Amedeo TagliacozzoNathan Cassuto

  • Commemorazione di Nathan e Anna Cassuto. Quinto seminario Aviv, Firenze, iyar 5736 (maggio 1976)Giuntina[1976?].

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livello fondo
data 1938 - 1997
consistenza busta 1 fascicoli 11