| ambiti e contenuto |
Il fondo è costituito prevalentemente dalla corrispondenza di Raffaele Jaffe durante il periodo di internamento presso il campo di concentramento di Fossoli (febbraio - luglio 1944): le lettere, destinate alla moglie Gina Cerruti e alla figlia Tilde, offrono un significativo spaccato della vita quotidiana del campo durante l'intero arco del suo impiego quale struttura concentrazionaria per gli ebrei italiani (cfr. fascc. 3-6). Si conservano, inoltre, molte delle lettere inviate a Jaffe da Gina e Tilde, che continuano a scrivere fino alla fine di agosto, nonostante l'arrivo delle prime notizie sullo smantellamento del campo (cfr. fasc. 7). Agli anni precedenti risalgono, invece, le disposizioni testamentarie di Jaffe (cfr. fasc. 1) e il certificato di arianità ottenuto per i figli (cfr. fasc. 2). A corredo del fondo si conserva un fascicolo contenente le carte relative alla donazione di Angelo Torazzi, un inventario sommario e un articolo commemorativo pubblicato in "Il Monferrato" (4 giugno 1977). |
| modalità di acquisizione |
Il fondo è stato donato nel 1985 alla Fondazione CDEC da Angelo Torazzi, per desiderio della defunta moglie Clotilde Jaffe, grazie alla mediazione di Marcello Pezzetti. Le carte relative alla donazione sono conservate nel fascicolo di corredo. |
| storia istituzionale/amministrativa, nota biografica |
Raffaele Jaffe nasce ad Asti l'11 ottobre 1877 (1), figlio di Leone e Debora Foa. Dopo la laurea in scienze naturali e in chimica, diviene insegnante presso le Scuole Normali di Casale Monferrato; nel 1923, quando le due scuole, maschile e femminile, confluiscono nel nuovo Istituto Magistrale, Jaffe viene nominato preside. L'eclettismo dei suoi interessi lo induce ad impegnarsi in numerose e variegate iniziative: nel 1909 fonda il Casale Foot Ball Club, che giunge alla vittoria nel campionato di prima categoria durante la stagione 1913-1914; studioso di enologia, si dedica ad importanti ricerche sui vini del Monferrato, la cui eco giunge fino a Parigi. Nel 1927 sposa Luigia Cerruti, di religione cattolica, a Cuneo (cfr. fasc. 5): la coppia ha due figli, Leone, nato nel 1928, e Clotilde, nata nel 1930. Nel gennaio 1937 Jaffe si converte al cattolicesimo e viene battezzato. All'inizio del 1942 riesce ad ottenere un certificato di appartenenza alla razza ariana per i figli (cfr. fasc. 2); Leone, tuttavia, muore nel marzo dell'anno successivo. (cfr. fasc. 5). Nonostante la sua conversione, Jaffe viene arrestato dalla polizia italiana il 16 febbraio 1944; il giorno dopo viene traferito a Fossoli, dove rimane per sei mesi, prima di essere deportato ad Auschwitz con il convoglio partito il 2 agosto. Muore il 6 agosto al momento dell'arrivo al campo.
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| storia archivistica |
Il fondo è stato rinvenuto in uno stato di parziale ordinamento: le carte erano conservate in buste bianche provviste di titolo, che è stato mantenuto, riportato tra virgolette, nella descrizione inventariale. La documentazione, comprendente 297 carte e una fotografia, è stata ricondizionata e digitalizzata a cura della Fondazione CDEC. |
| criteri di ordinamento |
La ripartizione della documentazione nelle differenti unità archivistiche rispecchia l'ordinamento antecedente all'ingresso del fondo in archivio, con la sola eccezione del fascicolo "Disposizioni testamentarie di Raffaele Jaffe", che riunisce due unità archivstiche omonime, una delle quali contenente in origine soltanto una busta vuota. |
| riferimenti bibliografici |
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| note |
(1) In una lettera alla moglie Luigia Cerruti, datata 16 giugno 1944, Jaffe dichiara di essere nato il 13 ottobre (cfr. fasc. 3). |