Patrimonio agricolo fratelli Neppi Modona

ambiti e contenuto

La serie raccoglie la documentazione relativa prima alla gestione e poi al fallimento del patrimonio agricolo di famiglia da parte dei fratelli Neppi Modona figli di Angiolo (o Angelo). Trattasi principalmente di bozze o copie di atti legali (convenzioni, assoluzioni, refute) e provvedimenti giurisdizionali (sentenze, autorizzazioni), con la presenza anche di documentazione di natura diversa, come ad esempio carteggio, opuscoli ed avvisi

storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Per quanto desumibile dal fondo Lionella Neppi Modona, la ditta agricola Neppi Modona si innesta sul patrimonio terriero della famiglia dislocato nelle campagne del bolognese, in particolare nella zona di San Giovanni in Persiceto, già in possesso ad inizio sec. XIX di Abramo Aron Modona. A metà del sec. XIX le proprietà sono condotte da Angiolo (Angelo) Mordecai Neppi di Clemente. Questi sposa Giuditta Modona impegnandosi, per volontà testamentaria del suocero, ad assumermene il cognome nel 1861, ma muore improvvisamente non ancora quarantenne nel 1862. La vedova si risposa con il letterato Leonello Modona, il quale non si occupa della gestione del patrimonio terriero della famiglia, che i figli di Angiolo, giunti alla maggiore età, troveranno in una situazione disastrosa. Il figlio maggiore Abramo tenta di stabilizzare la situazione economica della famiglia, dipendente in maniera maggioritaria dalla canapicoltura, investendovi tutti i suoi beni liquidi nonché la cospicua dote portatagli dalla moglie livornese Sofia Nissim, figlia della facoltosa Rosina De Medina e di un noto avvocato. All'attività di conduzione dei terreni collaborano anche alcuni suoi fratelli: Clemente, Samuele, Leone, Alessandro ed Angiolo, nato postumo e chiamato come il padre. Quest'ultimo tenta di apportare alcune modifiche all'andamento della proprietà agricole, concedendo il passaggio di rami ferroviari al loro interno (Cento-San Giovanni in Persiceto) e diversificando la produzione: dalla canapa si passa alla coltivazione di barbabietola da zucchero. Nonostante i tentativi i risultati fallimentari contribuiscono ad aggravare la già instabile situazione economico-finanziaria. A questo non giova il fatto che nel 1900 la ricca suocera di Abramo viene a mancare, ma lui e la moglie non figurano fra i beneficiari dell'eredità; sopraffatto da grave scoramento Abramo muore il 28 maggio 1901. Nello stesso anno i fratelli restanti conferiscono diversi mandati al fratello Leone, il quale però, già nel 1904 e dietro versamento di lire 25.000, rinuncia e viene esonerato dalle coobbligazioni verso i creditori dei fratelli Clemente, Samuele, Alessandro ed Angiolo gravanti sull'indiviso patrimonio comune. Nel 1915 Leone effettuerà pure una refuta testamentaria nei confronti dell'eredità del defunto fratello Alessandro. Nei primi anni del sec. XX sec. la situazione, divenuta insostenibile per i troppi debiti verso i creditori ed il fisco, porta al fallimento ed alla vendita di una parte dei beni fra 1905 e 1906. A seguito di queste circostante, fra 1908 e 1909, Sofia Nissim, tramite convenzione, assolve i fratelli Neppi Modona dai debiti che questi tengono nei suoi confronti a patto del riconoscimento di una pensione a lei e alle figlie Daisy e Valentina, che saranno poi ospitate presso amici di famiglia

criteri di ordinamento

La serie è composta da documentazione proveniente dalle Carte della famiglia Neppi Modona, già tenuta da Lionella Neppi Modona in coda, presumibilmente perché ritenuta 'particolare' per tipologia ed argomento, e da altra documentazione rinvenuta al momento dell'inventariazione, non corredata da indici, recante sulla cartella l'etichetta "Allegati fallimento fratelli Neppi Modona". Poiché analoga e complementare, si è deciso di riunire il tutto all'interno di un'unica serie, al cui interno le unità archivistiche sono state ordinate cronologicamente

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livello serie
data 1892 - 1914
fascicolo cartaceo fascicoli 10