Teo Ducci

ambiti e contenuto

Il fondo raccoglie la documentazione che testimonia l'attività di Teo Ducci e la storia della sua famiglia, e si compone di: manoscritti, dattiloscritti e documentazione varia sulla vita, la professione e le varie attività di Teo Ducci. Si segnala in particolare il fascicolo "Famiglia Ducci e antenati" (cfr. b. 1, fasc. 1) composto da corrispondenza, documenti d'identità, licenze per esercitare professioni e mestieri, documenti militari, diplomi, tessere e fotografie, e costituisce una preziosa testimonianza della vita di una famiglia di ebrei ungheresi dalla metà dell'Ottocento fino alla prima guerra mondiale. Sul tema della Shoah sono di significativa importanza le carte relative all'impegno profuso nel dopoguerra da Teo Ducci nel ricercare informazioni sui familiari (b. 1, fasc. 5), richiedere indennizzi per la deportazione (b. 2, fasc. 10) e fornire testimonianza nei processi ai criminali nazisti (b. 1, fasc. 8).

storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Teodoro Ducci, detto Teo, nasce a Budapest nel 1913. A causa della sua salute cagionevole, a soli tre anni si trasferisce con la madre Luisa Hoffmann a Abbazia (Opatijia), dove riceve un'educazione laica, mentre il padre Rodolfo combatte nelle fila dell'esercito austro-ungarico sul fronte orientale. Alla fine della prima guerra mondiale la città passa sotto l'amministrazione italiana e Teo inizia a frequentare la scuola italiana, diventa cittadino italiano e su pressione dell'istituzione scolastica la famiglia cambia il cognome da Deutsch in Ducci. Nel 1927 si trasferisce a Padova per poter frequentare un istituto tecnico commerciale e in seguito studia scienze diplomatiche e consolari a Venezia, dove si laurea nel 1939. Negli anni Trenta lavora come traduttore della letteratura ungherese (cfr. b. 1, fasc. 3), finchè con le leggi razziali del 1938 trova impiego come rappresentante di una fabbrica di cellophane; l'8 settembre 1943 la famiglia Ducci si trova sfollata a Bassano del Grappa, si sposta in un primo momento a Venezia e poi a Firenze. Bloccati nel capoluogo toscano, Teo e la sua famiglia vivono la clandestinità da settembre fino al 10 febbraio 1944, quando vengono arrestati e portati al carcere delle Murate. Verso la fine di marzo vengono trasferiti in treno al campo di Fossoli e la mattina del 5 aprile 1944 partono per Auschwitz. Nel campo Teo lavora prima in un deposito di carbone, poi riesce a entrare come imballatore nel gruppo di disinfestazione dove le condizioni di vita sono più sopportabili. Il 18 gennaio 1945 Ducci è tra i prigionieri evacuati e fatti marciare, poi stipati in treno fino a Mauthausen, dove lavora come infermiere volontario. Liberato il 5 maggio 1945 dagli americani, Teo è l'unico sopravvissuto della sua famiglia. Ducci si sposa con Elsa e opera negli anni come dirigente commerciale e responsabile d'azienda (cfr. b. 2, fasc. 9), fino a fondare nel 1965 la sua società Interpllanning s.r.l. con il socio Peter Lotz. Membro dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED), Ducci si impegna nel fornire informazioni e dichiarazioni per la ricerca dei deportati e nel confermare i decessi (cfr. b. 1, fasc. 5) e si dedica alla memoria della Shoah, raccogliendo in un libro la sua esperienza di deportato (cfr. b. 2, fasc. 13).

storia archivistica

Il fondo è stato rinvenuto in uno stato di scarso ordinamento: le carte sparse nella busta di conservazione sono state organizzate tematicamente in fascicoli; l'unico fascicolo originale è "Un tallèt ad Auschwitz" (cfr. b. 2, fasc. 13), il cui titolo è riportato tra virgolette. La Fondazione CDEC ha provveduto al riordino delle carte e alla redazione dell'inventario storico dell'intero fondo che si compone di circa 712 carte e 48 fotografie raccolte in 16 fascicoli contenuti in 2 buste. Tutta la documentazione inventariata ai sensi dell'articolo 13, commi a) e b) del D. Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, in originale e in buono stato di conservazione, è stata completamente ricondizionata al fine di garantirne la consultabilità per fini storici.

criteri di ordinamento

Per l'esiguità della documentazione si è adottato un ordinamento cronologico crescente delle carte.

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livello fondo
data 1844 - 1943
consistenza buste 2 fascicoli 16