"Testimonianze"

ambiti e contenuto

Testimonianza dattiloscritta di Chaim Dan, soldato della Brigata Ebraica, sul primo contatto con i sopravvissuti tra maggio e luglio del 1945; due testimonianze di Avraham Tory (Golob) sull'episodio di La Spezia nell'aprile 1946, una resa alla commissione d'inchiesta anglo-americana (26); selezione di lettere di Shabbatai Luzinski sotto il titolo di "Abbiamo il dovere di trasformare i profughi olim in cittadini radicati in Eretz Israel"; copia dell'ordine di servizio del quartier generale delle forze armate statunitensi a Monaco di Baviera per Mordechai Rozman, membro del Comitato centrale degli Ebrei liberati, in data 20 maggio 1947; elenco di nominativi e indirizzi di soldati dell'esercito britannico addetti al trasporto che hanno lavorato per l'Aliyah Bet.

note

(26) Nel maggio 1946, 1014 ebrei profughi sopravvissuti ai campi di concentramento si apprestano a partire su due imbarcazioni dal porto di La Spezia per la Palestina, ma vengono bloccati dalla polizia militare britannica. Per sbloccare la crisi viene mandata una delegazione a Roma dal presidente del consiglio Alcide De Gasperi, composta tra gli altri da Raffaele Cantoni, il quale riesce ad ottenere immediatamente un incontro con De Gasperi. Nonostante De Gasperi si esprima favorevolmente per lasciar partire le imbarcazioni ferme in porto, non dispone di sufficiente autorità, in quanto le coste italiane si trovano sotto il controllo delle forze alleate. A questo punto la delegazione richiede e ottiene un incontro col generale Lash, a capo del comando alleato in Italia, che però si rifiuta di accogliere le istanze della delegazione. Una volta mobilitata l'opinione pubblica italiana, i profughi ebrei iniziano uno sciopero della fame che li porta ad ottenere il permesso di salpare per la Palestina, risolvendo così la crisi di La Spezia.

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livello unità archivistica
data 1945 - 1947
fascicolo cartaceo
segnatura attuale b. 16 , fasc. 70