Antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945

ambiti e contenuto

Il fondo raccoglie documenti degli oppositori al regime fascista prima dell'8 settembre 1943 e dei partigiani della Resistenza, in particolare ebraica. Tra la documentazione cartacea descritta troviamo brevetti, documenti d'identità con false generalità, libretti d'iscrizione alle organizzazioni antifasciste (Giustizia e Libertà, Brigate Garibaldi con le relative divisioni), attestati di riconoscimento della qualifica di partigiano o patriota, nonchè oggetti volti a testimoniare, non solo la partecipazione al movimento di liberazione, ma quel bisogno di libertà, democrazia, giustizia e solidarietà che la legislazione antiebraica aveva negato (1). Inoltre nel fondo è conservata un'unica busta (461) contenente interviste incise su audiocassette, VHS e cd da considerarsi come materiale a corredo del fondo archivistico per una migliore lettura ed approfondimento.

modalità di acquisizione

Il fondo è stato acquisito dalla FGEI e prodotto dalla Fondazione CDEC durante lo svolgimento della sua attività di custodia e tutela dei documenti sulla realtà degli ebrei con particolare riferimento all'Italia ed all'età contemporanea, assicurando la raccolta di ogni relativa documentazione e conservando nei propri archivi e nella propria biblioteca la memoria della persecuzione antiebraica nazista e fascista.

storia istituzionale/amministrativa, nota biografica

Nel 1955, in occasione del decimo anniversario della Liberazione, della fine della Repubblica sociale italiana (RSI) e dell'occupazione nazista, la Federazione giovani ebrei d'Italia (FGEI) sotto l'egida dell'Unione delle comunità israelitiche italiane (UCII) costituì a Venezia il CDEC. Secondo il suo primo Statuto del 1957 lo scopo del CDEC doveva essere "la ricerca e l'archiviazione di documenti di ogni tipo riguardanti le persecuzioni antisemite in Italia e il contributo ebraico alla Resistenza", nonchè la loro divulgazione. Sotto la direzione di Roberto Bassi - al quale nel 1954 fu affidato l'incarico di creare un archivio storico - il CDEC proseguirà il lavoro di Massimo Adolfo Vitale sulla ricerca degli ebrei italiani e stranieri deportati dall'Italia.

storia archivistica

ll fondo archivistico, prima conservato e poi raccolto dal CDEC ha avuto il suo inzio a partire dagli anni '50 quando la FGEI inviò alle comunità ebraiche un formulario da distribuire ai sopravvissuti e ai caduti durante la Resistenza per la lotta di Liberazione dal fascismo e dal nazifascimo (si vedano le buste 1, 8, 12, 17 e 18 e i fascicoli 6, 7, 153, 264, 373 e 410). L'analisi e la schedatura dell'attività partigiana proseguì negli anni successivi ad opera del CDEC con la compilazione di un questionario volto ad avere una consocenza approfondita della Resistenza ebraica. Il primo questionario originale del CDEC, di Anita Calabresi Teglio, risale al 1954 (si veda la busta 3, fascicolo 43); mentre l'ultimo, di Isacco Heger (busta 10, fascicolo 192) risale al 1986. Successivamente la rilevazione dell'attività partigiana tramite i questionari lasciò spazio, grazie alla collaborazione di Luciana Laudi, ad un meticoloso lavoro di raccolta di informazioni, di rassegna stampa e di qualsiasi documento attestante l'attività antifascista. Riflettendo, in tal senso, la funzione di soggetto conservatore dell'Istituto, le carte conservate e raccolte dal CDEC vennero archiviate per fascicolo personale secondo un criterio alfabetico per cognome in un'unica serie. La stessa organizzazione oggi è stata mantenuta e la sua consistenza è di 6.715 carte e 314 fotografie circa raccolte in 460 fascicoli a loro volta suddivisi in 21 buste per 2 metri lineari circa.

Tutta la documentazione inventariata ai sensi dell'articolo 13, commi a) e b) del D. Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, in originale e in copia, è stata completamente ricondizionata e digitalizzata al fine di garantirne la consultabilità e la conservazione.

criteri di ordinamento

L'ordinamento è alfabetico per cognome. Il livello minino descritto è l'unità archivistica: per ognuna di esse è stato individuato un titolo, gli estremi cronologici relativi alla redazione o compilazione dei questionari e la tipologia documentaria.

riferimenti bibliografici
  • Michele SarfattiLa Shoah in Italia. La persecuzione degli ebrei sotto il fascismoEinaudi2005165

  • Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in ItaliaLe formazioni GL nella Resistenza. DocumentiFranco Angeli1985503

  • Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, volume IIEinaudi2001881

  • Emanuele Artom. Diari di un partigiano ebreo. Gennaio 1940 - febbraio 1944Bollati - Boringhieri2008229

  • Emanuel Artom, diari: gennaio 1940 - febbraio 1944CDEC1966

  • Consolo EdoardoLa Glass e Cross attraverso le Alpi: episodi di politica internazionale e finanziaria nella ResistenzaTeca1965310

  • Claudio PavoneUna guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella ResistenzaBollati Boringhieri1991

  • Le brigate Garibaldi nella Resistenza. Documenti, volume III, Dicembre 1944-maggio 1945Feltrinelli1979

note

(1) "Questo bisogno e questa assicurazione di eguaglianza (per se stessi e per tutti) costituirono forse il motivo principale (allo stesso tempo materiale e ideale) che spinse tanti ebrei a prendere le armi; e questa radicalità nell'adesione fu forse la principale caratteristica del contributo ebraico alla Resistenza". Michele Sarfatti, La Shoah in Italia. La persecuzione degli ebrei sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 2005, cit. p. 118.

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livello fondo
data 1956 - 2015
consistenza buste 22 fascicoli 461 fotografie 314