| tipologia |
ente e istituzione di altre confessioni religiose |
| descrizione |
Le origini della comunità ebraica fiorentina risalgono all'età romana ma i primi documenti che ne attestano la presenza stabile sono del 1430, quando Cosimo il Vecchio de' Medici invita gli ebrei a stabilirsi a Firenze per esercitare il prestito ed avere maggiore controllo sulla finanza. Sotto la pressione di Cosimo I sacrifica la libertà degli ebrei imponendo loro nel 1567 un segno distintivo e poi a vivere nel ghetto, dove sono confluiti tutti gli ebrei che vivevano nelle campagne circostanti. Con l'unità d'Italia e l'annessione della Toscana, gli ebrei ottengono l'emancipazione e il diritto di cittadinanza: nel 1882 viene inaugurato il nuovo tempio e nel 1889 il Collegio rabbinico con a capo rav Samuel Hirsch Margulies che riesce a dare un forte impulso alla vita culturale ebraica. Nel 1931 a Firenze vivevano 2.730 ebrei. Nel 1938 con il regime fascista, le persecuzioni razziali colpiscono più di 500 ebrei fiorentini, tra cui Nathan Cassuto. La comunità ebraica di Firenze, che oggi comprende le circoscrizioni di Arezzo, Massa Carrara, Pistoia, Prato e Siena, conta circa 1000 membri, la maggior parte dei quali di origine italiana o sefardita occidentale, altri provengono da Israele, dagli Stati Uniti, dall'Europa dell'Est e dal Nord Africa. |
| fonti |
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