L'Ente di gestione e liquidazione immobiliare è istituito con il Regio decreto legge n. 126 del 9 febbraio 1939 nel quadro dei provvedimenti razziali del 1938. Se inizialmente la legge limita le proprietà di cui gli ebrei possono disporre individuando una "quota eccedente" non consentita, il decreto legislativo del 4 gennaio 1944 inasprisce le condizioni: oltre a dettare la confisca di tutti beni posseduti da persone di razza ebraica a favore dello Stato, stabilisce anche dure pene per coloro che compiono atti diretti all'occultamento, alla soppressione, alla dispersione o all'esportazione dal territorio italiano di quei beni. I decreti attuativi per la requisizione dei beni ebraici sono di competenza dei capi delle province mentre l'amministrazione e la gestione delle proprietà sottratte sono affidate all'EGELI. Con la legge del 4 gennaio 1944 le procedure di esproprio diventano semplici e rapide. Dopo la Liberazione, in ottemperanza a quanto stabilito dal Decreto legislativo luogotenenziale n. 393 del 5 maggio 1946, l'EGELI cerca di provvede alla restituzione dei beni confiscati lamentando disordini, dispersioni di documentazione e difficoltà a ricostruire l'esatto quadro patrimoniale. Il DPR del 22 marzo 1957 decreta lo scioglimento dell'EGELI.