| tipologia |
comitato di liberazione nazionale/corpo militare della Resistenza |
| descrizione |
La brigata Garibaldi Natisone prende il nome dall'omonimo fiume che scorre ad ovest dell'Isonzo e il suo antenato è il battaglione Mazzini costituitosi il 17 ottobre 1943 sul Collio nella zona orientale del Friuli tra Italia e Slovenia. Guidata dal comandante Mario Fantini, detto "Sasso" e dal commissario Giovanni Padoan "Vanni" e schierata tra Cividale e Tarcento, la formazione si rende protagonista con la 1a brigata Osoppo della liberazione di un'area di quasi trecento chilometri quadrati comprendente sei comuni. Il 17 agosto 1944 la Garibaldi Natisone composta da due brigate ha un organico di circa 2.000 combattenti. In settembre la situazione si fa più complessa poiché i reparti sloveni chiedono che i reparti italiani del Friuli orientale passino alle loro dipendenze; la richiesta respinta dalle formazioni Osoppo viene accettata dalla Garibaldi Natisone (in questo contesto avviene l'eccidio di Porzûs del 7-18 febbraio 1945, per il quale, pur "Sasso" e "Vanni" saranno coinvolti nel processo) che tra il 24 e il 25 dicembre – organizzata nelle brigate Picelli, Buozzi e Gramsci -, attraversa l'Isonzo stabilendosi in Slovenia. Duramente provata dai combattimenti in aprile perde gli ultimi quattro arruolati a causa di un'esplosione nella sede del battaglione Mazzini. Nel maggio 1945 "Vanni", protagonista con il comandante Mario Fantini, detto "Sasso", della Resistenza friulana ha un duro scontro con Boris Kraigher, uno dei membri più importanti del partito comunista sloveno sulla questione dell'appartenenza futura di Trieste. Nel corso della sua attività la divisione ha arruolato complessivamente 5.564 uomini e ha contato circa 1.493 tra dispersi e caduti. |
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