Lello e Angelo Perugia

Intervista a Lello e Angelo Perugia
si trova in
data 1987 lug. 15
abstract

L'intervista ad Angelo e Lello Perugia è stata realizzata da Gigliola Lopez, a Roma.

Lello Perugia nacque il 31 ottobre 1919 a Roma; Angelo Perugia nacque a Roma il 5 febbraio 1922; aveva tre fratelli, Mario, Giovanni e Settimio e tre sorelle, di cui una sposata a Milano. I genitori erano Israel Perugia ed Emma Dell'Ariccia. Il padre aveva un negozio di mobili al Teatro Valle; la madre aveva un emporio che gestiva insieme alla sorella. Il padre era socialista, la madre, comunista, fu una delle fondatrici dell'Unione Donne Italiane. Abitavano a San Lorenzo. La famiglia non era religiosa; osservava solo le principali festività ebraiche. Nel 1942 il padre morì. L'8 settembre 1943 Lello ed Angelo Perugia combatterono a Porta San Paolo contro i tedeschi. Poi attuarono sabotaggi nelle stazioni e sulle strade. Il 16 ottobre 1943 furono avvertiti per telefono da un amico maresciallo di PS e fuggirono. La madre e le sorelle andarono dalle suore dell'Orto sulla via Tiburtina, Lello vi dormiva. Angelo fu ospite del fratello di un fascista (Pavolini) a piazza Lodi. Gli altri fratelli erano ospitati in case private. I cinque fratelli militarono nella formazione partigiana Liberty, che comprendeva ex prigionieri di guerra dei tedeschi. Lello spostò la famiglia a Tufo di Carsoli (L'Aquila). Il 14 aprile 1944 i tedeschi arrestarono i cinque fratelli. La madre e le sorelle tornarono a piedi a Roma e riuscirono ad entrare al collegio di sant'Agnese nei pressi di via Nomentana. I cinque fratelli furono portati in carcere a Borgo Collefegato vicino a Rieti; dopo dieci giorni li trasferirono a Roma al comando di via Tasso; dopo 2 giorni li misero in carcere a Regina Coeli, dopo 20 giorni li mandarono in camion a Fossoli, poi ad Auschwitz. Mario e Giovanni furono uccisi all'arrivo.  Settimio morì ad Auschwitz. Nell'autunno 1944 Lello andò a Monowitz dove rimase fino alla liberazione; Angelo andò prima a Stuttfhof, poi a Vaihingen, infine a Dachau dove fu liberato.

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