Sabatino Finzi

Intervista a Sabatino Finzi e figli: riprese per le strade del ghetto di Roma
si trova in
data 1995 set. 15
abstract

Marcello Pezzetti intervista Sabatino Finzi e figli per le strade del ghetto di Roma nell'ambito del progetto 'Interviste alla storia' (v. scheda relativa). Sabatino Finzi, in compagnia dell'amico Angelo Calò e dei figli, racconta com'è avvenuto il ritorno alla vita normale, con i ricordi della deportazione che lo accompagnano e lo rendono inquieto rispetto al futuro dei propri nipoti e delle generazioni future in generale. Presso la casa natale nel ghetto Sabatino illustra le sue giornate serene prima della deportazione, la grande famiglia unita, i due mesi di villeggiatura a Livorno dai nonni. La narrazione di Sabatino ritorna quindi a Roma, all'arrivo dei tedeschi muniti di elenchi alla Garbatella, dove prelevano gli ebrei. Da lì a poco, Sabatino Finzi sarà deportato a Birkenau e selezionato come 'abile al lavoro', scampando così alla morte. Sabatino riferisce di essere pieno di tatuaggi, oltre al numero di immatricolazione, i nomi dei campi in cui è stato deportato, una grande aquila... Se Sabatino è tornato nei luoghi della sua sofferenza, chiarisce, è solo per chi verrà dopo di lui, perché lui sente ancora troppo forte l'odore di morte.

crediti
indice dei contenuti
  • 1 - Il ritorno alla normalità
  • 2 - La preoccupazione per il futuro
  • 3 - I naziskin
  • 4 - Il ricordo del padre
  • 5 - Presso la casa natale
  • 6 - La villeggiatura a Livorno
  • 7 - Credente, ma non osservante
  • 8 - I tedeschi alla Garbatella
  • 9 - La stazione di Birkenau
  • 10 - Tatuaggi
  • 11 - L'odore di morte