Kalk, Israel

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Informazioni biografiche

data di nascita: 1904

luogo di nascita: Pikeli

data di morte: 01/03/1980

luogo di morte: Milano

forme alternative del nome: Kalk, Israele

biografiaIsrael Kalk (1904-1980) nasce in Lituania nel villaggio di Pikeli (Pikeliai) da una famiglia ebraica osservante: la madre era figlia di un rabbino, mentre il padre era un commerciante. A Pikeli, Kalk frequenta la scuola ebraica. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, la famiglia deve lasciare Pikeli, finita nella zona del fronte di guerra. Sotto la minaccia continua dei pogrom delle truppe zariste che “nel loro furioso antisemitismo, accusavano gli ebrei di tradimento e di solidarietà con i tedeschi” (cfr. Klaus Voigt, "Israel Kalk e i figli dei profughi ebrei in Italia” in Storia in Lombardia, 1990, n. 2, pp. 201-250; 204), la famiglia Kalk comincia una lunga peregrinazione da un luogo all’altro in cerca di rifugio presso amici, parenti, anche estranei, fino stabilirsi a Libau (oggi, Liepaja), in Lettonia, dove Israel Kalk può frequentare il Liceo russo. Poichè per legge in Lettonia gli ebrei non potevano frequentare l'università, nei primi anni ’20 Israel Kalk emigra in Italia, a Milano a casa di uno zio, Boruch Kalk, che lo sostiene negli studi universitari di ingegneria al Politecnico. Al Politecnico fonda il "Circolo studentesco ebraico" attorno al quale riunisce numerosi altri studenti ebrei dell'Europa orientale, con i quali condivide esperienze ed interessi comuni. L’amore per la letteratura yiddish è anche ciò che unisce Kalk ad una giovane studentessa della Scuola di Belle Arti, Giorgetta Lubatti, che grazie a Kalk, si appassiona alla lingua e letteratura yiddish. Nel 1928, subito dopo la laurea, Kalk si sposa con Giorgetta Lubatti; tra il 1928 e il 1930, Kalk compie un soggiorno di studio a Parigi e torna in Lettonia per assolvere i 18 mesi di servizio militare, per non perdere la cittadinanza lettone. Tornato a Milano nel 1930, Kalk trova impiego come ingegnere presso la Compagnia Generale di Elettricità (CGE) dove viene assegnato al settore pubblicità per la sua conoscenza delle lingue straniere – parlava infatti sei lingue: russo, yiddish, tedesco, italiano, inglese e francese. Parallelamente al lavoro presso la CGE, Kalk si sforza di far conoscere in Italia i grandi autori della letteratura yiddish, collaborando in particolare con la rivista culturale ebraica milanese, Davar, dove pubblica cinque articoli dedicati ad altrettanti autori. Le biografie e la traduzione di poesie scelte, sono sempre accompagnate dalle illustrazioni eseguite dalla moglie Giorgetta. Nel 1938, sulla base dei “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” (17 novembre 1938) Israel Kalk, ebreo straniero coniugato con una italiana, può continuare a risiedere liberamente in Italia. Ciononostante, viene immediatamente licenziato dalla CGE. Riesce poco dopo a trovare un nuovo, più modesto impiego presso la ditta Girola di Milano che produce apparecchi per centrali elettriche e dighe. Sempre nel 1938, il figlio di 9 anni, a causa di “una faziosa interpretazione dei decreti di legge”, viene espulso dalla scuola pubblica e costretto ad iscriversi alla Scuola svizzera. Nell’autunno del 1939 Kalk viene in contatto casualmente con alcuni bambini, figli di profughi ebrei giunti a Milano in seguito alla scoppio della guerra. Dopo vari tentativi falliti per trovare un sostegno presso le autorità ebraiche (il presidente della Comunità israelitica di Milano, Federico Jarach) e cattoliche (l’arcivescovo di Milano, card. Ildefonso Schuster) Kalk decide di agire in proprio e di creare un’organizzazione assistenziale privata. Questa Opera per l’assistenza ai profughi prende il nome di Mensa dei Bambini e, dopo vari trasferimenti, nel giugno del 1940 trova una sede stabile in un appartamento di via Guicciardini n. 10, dove rimarrà fino all'agosto del 1943 quando l'intera palazzina viene distrutta dai bombardamenti su Milano. Attraverso la Mensa dei Bambini, Kalk insieme ad un piccolo gruppo di altri benefattori ebrei – a cominciare da Manfredo d’Urbino e Leone Feiwel – si prodiga per portare un concreto aiuto ai bambini e alle famiglie dei profughi, procurando loro beni essenziali – cibo e indumenti innanzitutto. Il grande obiettivo che si pone è di restituire a questi bambini ciò che hanno perso: una vita “normale”, fatta di scuola e studio, di gioco e compagnia dei coetanei. Attraverso la Mensa dei Bambini, Kalk in seguito si fa carico di portare assistenza anche ai profughi rinchiusi in alcuni dei comuni di internamento istituiti nel 1940 e soprattutto a quelli rinchiusi nel campo di concentramento fascista di Ferramonti di Tarsia, in Calabria. Dopo la distruzione dello stabile di via Guicciardini, Israel Kalk trasferisce la sede della Mensa a Lucino, in provincia di Como, vicino al confine svizzero. Tale decisione si rivela “provvidenziale” poichè permette a molti degli assistiti di Kalk, e a Kalk stesso, di fuggire rapidamente in Svizzera. In Svizzera Israel Kalk viene internato prima a Gattikon e poi a Ginevra dove rimane fino al 1945. Giorgetta Lubatti e il figlio, fra il 1943 e il 1945 rimangono a Tartago Borreca in provincia di Piacenza. La famiglia Kalk si riunisce nell’ottobre del 1945 a Milano. Qui Kalk riprende la sua attività di ingegnere presso la Edison; nel 1953 assume la direzione della Camera di Commercio Italo-Israeliana. Il ritorno alla normalità non fa dimenticare a Kalk l’esperienza degli anni precedenti. Sin dal ritorno a Milano, infatti, Kalk pensa di raccontare in un libro l’esperienza dell’internamento in Italia degli ebrei profughi. Dagli inizi degli anni ’50, prende contatto con alcuni degli ospiti della Mensa con i quali era rimasto in relazione e li invita a raccontare le loro storie e a mandargli documenti dell'epoca. Kalk raccoglie tutto quanto riceve dai testimoni ordinandolo sulla base dei capitoli del libro che intende scrivere. Dopo il 1972 Kalk, lasciata la direzione della Camera di Commercio, si dedica a tempo pieno all’elaborazione del libro, raccoglie altre testimonianze e partecipa a riunioni internazionali di reduci. L'opera tuttavia rimane incompiuta. Israel Kalk infatti muore a Milano nel 1980. L' intero archivio di Israel Kalk viene donato alla Fondazione CDEC di Milano da Giorgetta Lubatti nel 1982.
professioneIngegnere
fonti

Archivio CDEC, Fondo Israel Kalk

Klaus Voigt, "Israel Kalk e i figli dei profughi ebrei in Italia” in Storia in Lombardia, 1990, n. 2, pp. 201-250

vedi anche

https://israelkalk.wordpress.com

http://www.russinitalia.it/dettaglio.php?id=156

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