Genere | audiointervista |
Cronologia | 1992 mar. 01 |
Persone | |
Credits | |
Abstract |
L'intervista è stata registrata a Gran Canaria; l'intervistatore è il fratello Salomone Silvera. Renato Silvera nacque il 17 luglio 1926, figlio di Lelio Silvera e Laniado Bahia, aveva tre fratelli Salomone, Violetta e Cesare; nel 1938 abitavano in via Monte rosa a Milano. Con le leggi antiebraiche frequentò prima la scuola di via Eupili e poi l'istituto Finzi. Il padre, esportatore di tessuti era originario di Aleppo in Siria. Nel 1943 con l'emissione del decreto che obbligava l'arresto di tutti gli ebrei e la loro segregazione nei campi di concentramento decisero di andare a Porto Ceresio dove presero contatti con alcuni partigiani per salvarsi in Svizzera la notte stessa. Passarono alcuni giorni, poiché i tedeschi avevano rafforzato la guardia lungo la frontiera; decisero allora di tornare a Milano perché il proprietario dell'albergo presso il quale risiedevano voleva denunciarli alle autorità di pubblica sicurezza come prescriveva la legge. La notte uscendo dal retro dell'albergo, Renato riuscì a salvarsi e prendere un treno per Milano, mentre i genitori e la sorella furono arrestati e trasferiti presso il carcere di San Vittore. Renato dopo essersi nascosto per circa tre mesi tra Milano e il Varesotto riuscì a salvarsi, nel marzo 1944, grazie all'aiuto del Comitato di liberazione nazionale e di un gruppo di contrabbandieri; dopo una lunga camminata nella neve passò la frontiera presso il monte Generoso e fu accettato come rifugiato in Svizzera. Alla fine della guerra nel 1945, si rivolse alla comunità israelitica dove seppe che la madre e la sorella erano state deportate e uccise ad Auschwitz. |