Massimiliana Vulpes - Intervista a Massimiliana Vulpes (1)

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Genereaudiointervista
Cronologia1991 ott. 04
Persone

Vulpes, Massimiliana

Vulpes, Massimo

Carmi, Ida Gina

Credits

(intervistatore) Picciotto, Liliana

Abstract

Massimiliana Vulpes nacque a Milano il 16 giugno 1922 da Massimo Vulpes, cattolico, e Ida Carmi, ebrea. La madre nacque il 2 agosto 1881 a Vercelli ed ebbe 5 fratelli che crebbero con uno zio a causa della morte precoce dei genitori. Ida sposò il padre di Massimiliana a Torino, nonostante le resistenze della famiglia di lui che non vedeva di buon occhio l'unione del figlio con un'ebrea. In seguito, i due si trasferirono a Milano. Massimiliana venne battezzata a Torino con rito cattolico. Viveva la diversità di fede dei genitori con serenità ed apertura mentale: accompagnava il padre a messa tutte le domeniche e partecipava alle funzioni ebraiche più importanti con la madre. Nel 1942, in seguito ai bombardamenti su Milano, Massimiliana sfollò con i genitori a Cassano d'Adda. Da qui raggiungeva Milano per frequentare l'università ed il padre faceva il pendolare per lavoro. A Cassano d'Adda la famiglia di Massimiliana era in contatto con alcuni parenti ebrei che abitavano in una casa di proprietà di un fascista. Dopo l'8 settembre 1943 il padre cercò di convincere la moglie a nascondersi ma non ebbe successo poichè quest'ultima si rifiutava di abbandonare la famiglia. Il 17 novembre 1943, tornando da Milano, Massimiliana ed il padre non trovarono in casa nessuno. Vennero a sapere da una vicina che la madre era stata prelevata presso l'abitazione dei parenti ebrei e condotta insieme a loro alle carceri di Cassano d'Adda. Da qui, il giorno dopo, la madre fu trasferita a San Vittore a Milano. Per un lungo periodo non ebbero notizie della sua posizione sino al gennaio del 1944 quando scoprirono che sarebbe stata trasferita a Fossoli, mentre i parenti erano stati deportati già nel dicembre 1943 in Germania. Appena saputo del trasferimento, Massimiliana ed il padre si precipitarono al campo di concentramento e riuscirono a vedere Ida. Da allora, ogni mese, si incontrarono e portarono alla prigioniera pacchi con beni di prima necessità. Nel luglio del 1944 Ida comunicò tramite una lettera ai familiari che sarebbe partita in treno per Verona. Da quel momento Massimiliana non ebbe più notizie della madre, sicuramente deportata in Germania. Dopo la guerra, insieme al padre, cercò di scoprire la sorte di quest'ultima venendo a conoscenza delle orribili conseguenze dell'internamento nei lager nazisti. Ida Carmi non fece mai ritorno in Italia.

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