Genere | audiointervista |
Cronologia | 2000 ott. 04 |
Persone | |
Luoghi | Ferramonti di Tarsia Rovigo |
Abstract |
L'intervista a Sultana Razon è stata realizzata il 4 ottobre 2000 (1).
La registrazione comincia ad intervista già avviata.
Il padre di Sultana era internato nel campo di Ferramonti di Tarsia (Cosenza); quando la moglie venne a saperlo prese le due figlie e lo raggiunse. Dopo un anno furono trasferiti a Taglio di Po (Rovigo) in condizioni di internamento libero. In seguito i Razon, gli zii di Sultana con i figli e la nonna furono arrestati e condotti alle prigioni di Rovigo; qui però Sultana, la sorella e i due cuginetti non poterono entrare e furono lasciati fuori dal portone, dove passarono la notte. I 4 bambini il giorno seguente furono riaccompagnati a Taglio di Po dove però non li voleva nessuno. Infine furono ospitati da una contadina che di giorno stava nei campi e tornava a casa solo alla sera; dovevano arrangiarsi in tutto, anche cercarsi da mangiare. Un prete cercò di convincerli a convertirsi in cambio della promessa di aiutare i genitori ad uscire di prigione. Sultana che era la sorella maggiore, rifiutò. All'inizio del 1944 i bambini furono di nuovo portati in carcere a Rovigo dai genitori e furono tutti condotti a Fossoli. Vennero deportati a Bergen Belsen. Furono salvati dal fatto che il padre di Sultana aveva conservato i passaporti turchi di tutta la famiglia (la Turchia era allora neutrale): vennero messi, tutti insieme, in una zona in cui c'erano altri ebrei cittadini di paesi neutrali. Soffrirono soprattutto la fame ed il freddo. Dopo la liberazione furono mandati a Goteborg (Svezia) e da lì inviati ad Istanbul. In Turchia furono internati perchè i loro passaporti erano scaduti. Nel gennaio 1946 sbarcarono a Napoli e quindi tornarono a Milano. |
Note | (1) La data dell'intervista è desumibile dal foglio allegato alla custodia dell'audiocassetta originale. Mancano informazioni circa il luogo dell'intervista e l'intervistatore. |