Norina Gehan Reginiano - Intervista a Norina Gehan Reginiano

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Genereaudiointervista
Cronologia1986 dic. 09
Persone

Gehan, Norina

Gehan, Huato Vittorio

Haim, Rachele

Reginiano, Abramo William

Abstract

Norina Gehan Reginiano nacque a Tripoli il 16 settembre 1916 da Vittorio Gehan e Rachele che ebbero altri 6 figli. Trascorse l'infanzia e l'adolescenza nella città, dove sposò Abramo Reginiano, professione libraio, da cui ebbe 2 figli. Nel 1940 il marito venne arrestato dalla polizia italiana poichè ebreo e inglese e venne internato in un campo-ospedale nel deserto, a 2 ore di viaggio da Tripoli. Nel 1941 la signora Reginiano con i figli ed il resto della famiglia, venne costretta dalle autorità fasciste a recarsi al porto della città e ad imbarcarsi su una nave della Marina italiana con destinazione Napoli. Dopo 3 giorni di traversata, rinchiusi nella stiva merci, arrivarono al porto di Napoli e vennero indirizzati in un campo di smistamento vicino. Lì il gruppo fu diviso e, mentre alcuni vennero trasportati in un campo vicino a Firenze, altri, tra cui la signora Reginiano, vennero condotti con alcuni  camion al campo di Civitella del Tronto. Durante il soggiorno nel campo venne raggiunta dal marito il quale era stato spostato, a insaputa di lei, da Tripoli al campo vicino a Firenze. Nel 1943 alla famiglia Reginiano venne permesso di abitare in un appartamento del paese con l'obbligo di presentarsi al campo ogni mattina. In seguito all'occupazione nazista, Norina Reginiano venne prelevata insieme al marito da militari tedeschi e condotta al campo di Fossoli viaggiando in camion. Dopo un giorno di permanenza venne deportata in treno al campo di  Bergen-Belsen partendo dalla stazione di Carpi. Rimase con la sua famiglia nel campo sino al 16 novembre 1944, quando venne spostata, insieme ad altri ebrei inglesi detenuti, in una casa di salute riconosciuta dalla Croce Rossa ad un giorno di viaggio da Belsen. Qui venne nutrita e curata ma sempre tenuta prigioniera, sino all'arrivo dei soldati inglesi. Una volta libera, la famiglia viaggiò in treno sino a Napoli, dove si imbarcò e fece ritorno a Tripoli.

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