Genere | audiointervista |
Cronologia | 1985 mar. 14 |
Persone | |
Credits |
(intervistatore) Picciotto, Liliana |
Abstract | L'intervista è stata registrata presso l'abitazione di Dino Voghera. Nasce a Grego Milanese il 23 maggio 1922 da una famiglia padovana che successivamente si trasferì a Milano. La famiglia era di quelle italiane molto assimilate, frequentavano le scuole pubbliche e si avvaleva dell'insegnamento alternativo all'ora di religione. Si celebravano regolarmente i bar e i bat mitzwà. Si cominciò a parlare di Sionismo a partire dal 1934 - 1935 quando le sorelle maggiori cominciarono a frequentare il convegno in via Amedei, per i legami che le stesse riuscirono a stabilire con gli ambienti sionistici primigeni in Italia in quel periodo. Per quanto riguarda il primo impatto con l'antisemitismo che si stava profilando, ricorda come data discriminante il 1936 con la pubblicazione e promulgazione dell'opuscolo di Paolo Orano, nel quale, per la prima volta, veniva chiesto agli italiani chi fossero gli ebrei e se questi ultimi potessero essere considerati italiani di pieno diritto. Da quel momento il problema irruppe nella famiglia a tal punto che il padre recepì quell'episodio con timore per quello che sarebbe potuto succedere. La promulgazione delle leggi razziali accelerò quel processo di ripensamento del loro "essere italiani" e la conseguente reazione istintiva di ritorno alle origini ebraiche: una delle sue sorelle maggiori, Tullia, aveva anticipato quella esigenza di riavvicinamento e l'adesione al movimento sionistico. Dopo il 1938 la loro vita cambiò repentinamente: il fratello si iscrisse alla facoltà di ingegneria a Losanna, ma non avendo particolari attitudini scientifiche, rimase in Italia dove fece il magazziniere in una ditta di ricambi per automobili prima a Milano e poi a Torino, fino a quando vennero istituiti due corsi universitari in via Eupili 6, uno di scienze commerciali, l'altro di chimica. Questo corso durò poco più di un anno per le ulteriori norme che riguardavano la precettazione degli ebrei; egli fu avviato all'ospedale Niguarda come addetto alle dipendenze della nettezza urbana per circa un anno e mezzo e alla manutenzione di tutto il comprensorio dell'ospedale. Miracolosamente riuscì comunque a portare a termine quell'anno accademico. L'intervista si conclude ricordando la scuola di via Eupili, nata per le esigenze scolastiche di tutti coloro che, a causa delle leggi razziali, non avevano più accesso alle scuole pubbliche. Proprio nella scuola di via Eupili, ricorda Dino Voghera, confluirono i fermenti giovanili e la riscoperta dell'ebraismo attraverso l'insegnamento dei docenti consapevoli delle provenienze ambientali e culturali degli studenti. |