Genere | audiointervista |
Cronologia | 1985 |
Persone | |
Abstract |
L'intervistatore è un nipote di Lola [Violetta Silvera], amica di Gianna Rossi Fishbein. L'intervista è dedicata al ricordo della figura dell'amica Violetta Silvera, "Lola", poi deportata e uccisa ad Auschwitz. Gianna Rossi Fishbein e Violetta Silvera nel mese di ottobre del 1938 a 14 anni si ritrovarono espulse dalle scuole a causa delle leggi antiebraiche: cacciate dalle scuole, viste con diffidenza, poco speranzose nel domani vivendo in una situazione di costante precarietà, per gli altri avevano assunto un'identità nella quale non si riconoscevano. La scuola di via Eupili rappresentò per loro un'ancora di salvezza in quanto potevano sentirsi ed essere loro stesse. Presso l'Istituto insegnavano docenti d'élite, tra cui Vittorio Veneziani, che impartiva lezioni di solfeggio, Eugenio Levi, umanista e ricercatore su Carlo Goldoni, e Italo Svevo, che dava lezioni di italiano. La scuola, le amicizie, gli incontri, i veri sentimenti le fortificavano e le sostenevano, inconsciamente consapevoli che quella avrebbe potuto essere l'ultima stagione. Gianna frequentò le magistrali, ma fu così traumatizzata dagli eventi che aveva avuto il permesso di entrare a scuola un'ora più tardi. Già fidanzata all'età di 17 anni, un po' distratta, l'amica Lola cercava di aiutarla a recuperare le materie in cui era scarsa, in particolare in matematica. Ricorda che l'amica era sempre disponibile e l'aveva presa sotto la sua protezione, poiché era una ragazza molto sensibile, cristallina e la sua forza interiore le permise di affrontare le difficoltà del momento. Si sentiva responsabile per la sua famiglia, il fratello maggiore, unico possibile sostegno, era lontano e Lola viveva con particolare complessità la gestione familiare. Una certa nostalgia traspariva da alcune sue poesie, Lola scriveva molto e aveva fortissimi interessi letterari, tra i quali probabilmente si rifugiava, per fuggire alle responsabilità della famiglia e per non sentirsi schiacciata dagli avvenimenti. Nonostante tutto, era forte, serena e sempre sorridente. Gianna non si presentò alla maturità, le mancò il coraggio e con la fine della scuola nel 1942 si persero di vista. Lola scomparve nel 1943, ma Gianna non seppe mai cosa le successe. L'intervista prosegue con il ricordo e racconto della sua grande amicizia e della stima che aveva per le amiche Lola e Lidia Flack, della grande creatività culturale, della spiritualità e dei legami in un momento in cui la distruzione era predominante. |
Note | (1) Violetta Silvera. |