Genere | audiointervista |
Cronologia | 1983 |
Persone |
Tenenbaum, Aron |
Credits |
(intervistatore) Picciotto, Liliana Goldstaub, Adriana |
Abstract | La registrazione comincia con il racconto di un ebreo fiumano sui fatti immediatamente successivi all'8 settembre 1943. Non viene fatta alcuna presentazione nè dell'intervistato, nè dell'intervistatore. La registrazione contiene interviste a tre diverse persone, nessuna delle quali viene presentata. Min. 00.00.00 - 00.12.08 Un uomo non identificato racconta che l'8 settembre, di pomeriggio, si trovava a giocare a carte con degli amici. Uno degli amici interruppe il gioco perché aveva sentito che Badoglio aveva proclamato l'armistizio. Tenenbaum si trovava a Fiume e decise di fuggire. Arrivò a Fano dove nascose la sua identità ebraica; lì trovò una buona accoglienza. Da Fano raggiunse la madre e la sorella che nel frattempo avevano raggiunto Firenze. Da lì decisero di scappare in Svizzera. Raggiunsero Milano dove si procurarono dei documenti falsi sui quali figuravano come cittadini dalmati. Dal capoluogo lombardo tre furono i tentativi di fuga per la Svizzera. La prima volta dovevano partire e scendere a Camerata, ma non riuscirono perché il treno era troppo pieno; arrivati a Como, non sapendo dove andare a dormire con la madre e la sorella, pensò di rivolgersi al comando fascista; presentandosi come cittadini dalmati scappati dalle bande di Tito venne rilasciato loro il permesso per pernottare in un albergo. Tornati a Milano, tentarono nuovamente di raggiungere Camerata con l'aiuto dei contrabbandieri che li avrebbero portati in macchina per un tratto di strada. Durante il viaggio sentirono due colpi di fucile, dopo i quali i contrabbandieri scomparirono in un attimo. Era il 29 febbraio 1944. Il terzo tentativo andò a buon fine e riuscirono a raggiungere la Svizzera, dove, grazie alla conoscenza del tedesco, le cose andarono meglio.
Aron Tenenbaum è un ebreo polacco, proveniente da una cittadina nei pressi di Cracovia. Nell'intervista parla della sua deportazione. Il primo campo dove fu mandato era quello di Cusku [?] dove dovevano disboscare e costruire le strade. Nel settembre del 1940 riuscì a scappare, ma quando arrestarono la madre perché lui si costituisse, si ripresentò al campo dove si fermò per più tempo. Nel 1943 fu mandato prima nel campo di [?], lontano trenta km da Cracovia, poi a Mielez dove lavorò come operaio per una fabbrica di aeroplani, quindi nei campi di concentramento in Germania. Verso la fine del 1944 fu deportato prima al campo di Flossenburg, un campo di smistamento, dove rimase per pochi giorni, poi passò a Mathausen per tre giorni e infine al campo di Gusen dove rimase dal settembre 1944 fino al maggio 1945 fino alla liberazione. Dormivano uno incastrato nell'altro, erano affamati, non c'erano delle regole per le punizioni - ricorda di aver ricevuto dieci frustate perché era andato con un tedesco che doveva prender delle misure per costruire una diga. Furono liberati nel 1945. Si presentò da loro David Ben Gurion che gli offrì la possibilità di andare in Israele e, poiché l'alternativa era la Polonia o l'America, Aron Tenenbaum, rimasto solo, scelse Israele. |
Note | (1) La testimonianza è confusa. |