Genere | videointervista |
Cronologia | 1996 gen. 09 |
Persone |
Sturm, Jakob Sturm, Itzak Channochena Hauser, Pessla Sturm, Felsa |
Credits |
(intervistatore) Picciotto, Liliana (committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC |
Luoghi | Gerusalemme Milano Cracovia Polonia Belgioioso (PV) Bolzano Auschwitz Birkenau |
Abstract | Intervista realizzata il 9 gennaio 1996 a Gerusalemme, da Liliana Picciotto Fargion, nell'ambito del progetto "Intervista alla storia" (vedi scheda relativa) Jakob Sturm nasce il 2 luglio 1922 a Cracovia, da Pessla Hauser e Itzak Channochena Sturm. La famiglia, che parla yiddish, vive grazie a un negozietto di abiti da uomo. Nel '39 arrivano a Milano, perché l'Italia era l'unico Paese per cui con passaporto polacco non occorreva nessun visto, ma ignari delle leggi antiebraiche vigenti. Dopo un paio di anni infatti vengono tutti arrestati e condotti al campo di concentramento di Ferramonti, in provincia di Cosenza. (Mentre è in corso l'intervista arriva la figlia di Jakob, Felsa, che dice di essere arrivata qui in Israele dopo la guerra dei Sei Giorni, come volontaria.) Quindi Jakob parla di un periodo a Belgioioso, in provincia di Pavia, prima della deportazione a Birkenau, con un viaggio di cui riferisce in modo esteso e ricco di particolari. Tra i tanti ricordi che inevitabilmente lo ossessionano, c'è quello di avere rivelato, su richiesta degli aguzzini, l'età giusta del fratello, che aveva otto anni meno di lui, e la convinzione straziante, oggi, che avendogli dato cinque anni in più avrebbe potuto salvargli la vita. |
Indice dei contenuti |
1 Perché Cracovia 2 Yiddish 3 Milano 4 Campo di Ferramonti 5 Il viaggio a Birkenau 6 Il senso di colpa per il fratello |