Abstract | L'intervista a Amalia Navarro è stata realizzata il 13/03/1996 a Campo Croce di Mogliano Veneto da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (v. scheda relativa).
Amalia Navarro nasce a Venezia il 27 Settembre 1917, da Attilio Navarro e Rita Aboaf: il padre muore nel '38. Restano la madre e quattro figli: Bruno, Achille, Lina e Amalia. Il padre è commerciante di abbigliamento, la madre casaling;, dopo la morte del padre i fratelli vanno a lavorare, le condizioni economiche della famiglia peggiorano. Amalia ricorda la vita nel vecchio ghetto di Venezia, la convivenza con i cattolici, la scuola e il senso di appartenenza alla comunità ebraica, il Tempio e le feste. Gli episodi di antisemitismo li ricorda come marginali, legati a singole persone e non ad un sentimento diffuso, almeno fino al '38. Amalia ricorda le leggi del '38 e il cambiamento nella vita sociale: ebrei cacciati dal lavoro, dalla scuola, costretti all'emigrazione, ma queste vicende colpiscono in modo relativo la sua famiglia. E' dopo l'8 Settembre del '43 che la percezione della situazione cambia: la presenza dell'esercito tedesco, violenti episodi di intolleranza razziale in città, le notizie provenienti da Roma fanno aumentare le preoccupazioni e si comincia a vivere nascosti per evitare le retate, che a Venezia si fanno intense dal Dicembre del '43. Amalia e la sua famiglia evitano l'arresto fino al 5 Maggio 1944, anche grazie al preavviso di retate da parte di conoscenti, ma alla fine sono arrestati, portati al comando tedesco, poi al carcere di Santa Maria Maggiore e dopo un mese circa trasferite al campo di Fossoli. Racconta la vita nel campo di Fossoli, i progetti di fuga non realizzati e la deportazione ad Auschwitz-Birkenau. Il trauma del viaggio e quello dell'arrivo al campo, la prima selezione fatta da Mengele e la separazione dalla madre, l'immatricolazione e la cruda presa di coscienza dell'esistenza delle camere a gas e dei forni crematori. Descrive il lavoro lungo la Vistola, quello nei campi, il trasporto delle pietre e le condizioni di vita al campo e le selezioni successive fino al trasferimento in treno al campo di Bergen-Belsen, dove mancano le baracche ed è Dicembre, si dorme nelle tende in estrema precarietà: il 07 Febbraio il trasferimento a Raguhn per lavorare in una fabbrica di aeroplani. |
Indice dei contenuti |
1 Dati anagrafici suoi e della famiglia di origine 2 La vita a Venezia prima del '38 3 Le leggi del '38 e i primi timori 4 L' 8 Settembre '43 e la crescente consapevolezza 5 L'arresto a Maggio del 1944 6 Il carcere a Venezia e il trasferimento a Fossoli 7 Vita a Fossoli 8 La deportazione 9 L'arrivo ad Auschwitz e la vita al campo 10 Il trasferimento a Bergen Belsen 11 Il passaggio a Raguhn e la malattia |