Rosa Levi - Intervista a Rosa Levi

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Generevideointervista
Cronologia1996 nov. 21
Persone

Levi, Rosa

Levi, Haim Bochor

Cugno, Rebecca

Levi, Salvatore

Levi, Vittoria

Levi, Felicia

Levi, Giulia

Credits

(intervistatore) Pezzetti Marcello

(committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC

Luoghi Milano Rodi Auschwitz Kremasti Coo Atene Pireo Auschwitz Terezin
Abstract

L'intervista a Rosa Levi è stata realizzata il 21/11/1995 a Milano da Liliana Picciotto, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (v. scheda relativa).

Rosa Levi nasce a Rodi il 5 Maggio del 1924, da Haim Levi e Rebecca Cugno. Ha un fratello e quattro sorelle: Salvatore, Ester, Lea, Vittoria, Giulia e Felicina.
Rosa descrive la vita a Rodi, la scuola ebraica, la vita sociale, la celebrazione delle festività, le migrazioni degli ebrei causa la scarsità di lavoro. Nel 1938, a causa delle leggi razziali, la scuola ebraica viene chiusa, aumentano le difficoltà lavorative e le limitazioni della libertà: chi può cerca di andare via, con l'aiuto del presidente della comunità. Rosa ricorda la necessità di lasciare la città a causa dei bombardamenti, le famiglie che sfollano verso alcuni villaggi dell'interno e della costa, Trianda, Kremastok, Villanova. Nell'estate del '44 avvengono gli arresti da parte delle SS: prima chiedono agli uomini ebrei maggiori di 14 anni di presentarsi presso la caserma dell'aeronautica italiana con la scusa della registrazione, poi convocano le donne gli anziani e i bambini e chiedono di portare con sè le cose di valore. Una volta tutti riuniti nella caserma, vengono privati degli oggetti di valore e avviati a piedi verso il porto per essere imbarcati su battelli in direzione del Pireo. Dopo una sosta di tre o quattro  giorni al Pireo sono trasferiti ad Atene da dove saranno deportati in Polonia. Rosa descrive le condizioni del viaggio e l'arrivo ad Auschwitz: qui il primo contatto, all'apertura dei vagoni, è con alcuni prigionieri ebrei che fanno delle raccomandazioni sulla consegna dei bambini, ma i nuovi arrivati, disorientati, non comprendono. Scesi dal treno si dirigono a piedi verso il campo, dove subiscono la prima selezione, la rasatura, l'immatricolazione e il cambio degli abiti. Rosa  racconta brevemente le condizioni di vita, il lavoro poco impegnativo e non utile, la consapevolezza delle camere a gas e dei forni crematori, il trasferimento in una cittadina per lavorare nella fabbrica di armi, poi il successivo trasferimento a Terezin: qui avviene la liberazione da parte dell'esercito sovietico, la libertà e le prime cure. Dopo un passaggio a Praga, vengono condotti a Pescantina, poi a Milano, dove ricevono assistenza dalla comunità ebraica.

Indice dei contenuti

1 Dati anagrafici suoi e della famiglia di origine

2 La vita a Rodi

3 Il 1938 e le crescenti difficoltà

4 Le migrazioni degli ebrei

5 I bombardamenti su Rodi

6 L'estate del '44 e gli arresti in massa

7 La deportazione

8 Auschwitz

9 La vita nel campo

10 La fabbrica di armi

11 Il trasferimento a Terenzin e la liberazione

12 Il rimpatrio in Italia

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