Genere | videointervista |
Cronologia | 1996 feb. 29 |
Persone |
Estrea |
Credits |
(intervistatore) Pezzetti Marcello (committente) Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC |
Luoghi | Cecina (Livorno) Smirne Livorno Borgo a Buggiano Pistoia Firenze Fossoli Auschwitz Auschwitz Birkenau Gusen Dachau Buchenwald Mauthausen Pescantina Milano |
Abstract | L'intervista a Matilde Beniacar è stata realizzata il 29/02/1996 a Cecina da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (v. scheda relativa). Matilde Beniacar nasce a Smirne (Turchia) il 18 gennaio 1926 da Moise Beniacar e Estrea Levi. Ha due sorelle e un fratello più giovanii: Perla, Bulissa e Giacomo. La famiglia di origini italiane conduce in Turchia una vita agiata grazie al lavoro del padre, proprietario di una fabbrica di mobili. Nel 1933 lo Stato turco li costringe a rimpatriare in Italia a Livorno. Il padre trova lavoro alla raffineria Anic, ma nel 1938, a causa della legislazione antiebraica, viene licenziato. Matilde Beniacar è costretta a cercarsi un lavoro. Trova così un impiego in una fornace per la lavorazione del vetro. Per sfuggire ai bombardamenti sulla città sfollano a Borgo a Buggiano, sulle colline intorno a Livorno.Qui Il 25 gennaio 1944 sono arrestati e portati al carcere di Pistoia. Da lì tradotti al carcere di Santa Verdiana di Firenze e in seguito trasferiti al campo di Fossoli. Dopo quindici giorni di permanenza sono caricati sui vagoni per Auschwitz dove approderanno nella notte del 27 febbraio 1944. All'arrivo è separata dal resto della famiglia (padre, madre, sorelle e fratello) che finirà nelle camere a gas. Matilde è assegnata ai lavori forzati nel campo di Birkenau, per la costruzione di fortificazioni. Gira diversi campi di concentramento: Gusen, Bergen Belsen, Dachau, Buchenwald e infine Mauthausen. Finalmente Il 5 maggio 1945 l'esercito americano entra a Mauthausen. Lei insieme agli altri prigionieri è libera, ma il suo stato di salute è molto compromesso. Immediatamente viene ricoverata in un ospedale e curata adeguatamente. Torna in Italia con la Croce Rossa italiana, passando per il campo profughi di Pescantina.
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Indice dei contenuti |
1 la famiglia 2 La vita a Smirne 3 1933: il rimpatrio in Italia a Livorno 4 1938: licenziamento del padre 5 Lavoro in vetreria 6 Episodi di antisemitismo 7 Sfollati a Borgo a Buggiano 8 Arresto: i carceri di Pistoia e Firenze 9 Fossoli 10 Deportazione 11 L'arrivo ad Auschwitz 12 La vita nel campo: la fame, il furto del cibo, atteggiamenti di ribellione nei confronti dei tedeschi 13 Il lavoro a Birkenau 14 Le malattie 15 Le selezioni 16 Le torture 17 La liberazione del campo di Mauthausen 18 Le cure e la degenza in ospedale 19 Ritorno in Italia: il campo profughi di Pescantina, Milano e Livorno 20 Il matrimonio e i figli 21 Lettura di un breve resoconto delle sue vicissitudini scritto di suo pugno 22 Il ricordo della famiglia persa ad Auschwitz |